Ai Georgofili si parla di difesa fitosanitaria in olivicoltura

August 10, 2015 – Lido Pizzo, Italy: Olive trees show signs of infection by Xylella fastidiosa. Scientists estimate that one million olive trees in Puglia are infected with the Xylella fastidiosa, a bacterium who contributed to a 35 percent drop in the region 's olive oil production last year. The bacterial outbreak, probably arrived in Italy with plants imported from Costa Rica and which has destroyed citrus trees in Brazil and vineyards in California, poses a new danger for all of European agriculture.

FIRENZE – Lunedì 18 settembre dalle ore 15.00, nella sede dell’ Accademia dei Georgofili, si svolgerà una giornata di studio dedicata alla difesa fitosanitaria in olivicoltura.

La difesa fitosanitaria in olivicoltura ha di fronte oggi, in Italia, molteplici sfide. La prima e più ardua è sin dal 2013, quella relativa a Xylella fastidiosa ssp. pauca. Altre riguardano classiche problematiche di ordine crittogamico come le malattie dovute a Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, Venturia oleaginea e Mycocentrospora cladosporioides. Altre ancora sono distinguibili tra quelle dovute a insetti da sempre ritenuti “fitofagi chiave”(come i carpofagi Bactrocera oleae e Prays oleae) e quelle causate sia da specie indigene, significativamente ascese di recente per dannosità e importanza economica (come Dasineura oleae e Palpita vitrealis), sia da specie esotiche polifaghe e altamente invasive (come Halyomorpha halys).
Comuni difficoltà di gestione, per diversi problemi fitosanitari olivicoli, sono dipendenti: dai cambiamenti climatici in atto (con l’intensificazione dei fenomeni e la variabilità meteorica spazio-temporale); dalla compresenza territoriale di oliveti semiabbandonati e di arboreti di nuova concezione ad elevata intensità colturale (per densità d’impianto e meccanizzazione); non ultimo, dalla contrazione della farmacopea agricola a seguito dell’evoluzione della normativa fitosanitaria comunitaria (sempre più stringente a tutela della salute umana e dell’ambiente).
Questo complesso di sfide è tuttavia da tempo affrontabile con fiducia, facendo leva su tre cardini primari, validi per ogni tipo di olivicoltura: 1) garantire una sufficiente biodiversità e resilienza interna all’oliveto; 2) favorire i sistemi di difesa fitosanitaria biologica, microbiologica e biotecnologica; 3) applicare questi concetti classici di”Integrated Pest Management”(IPM) in una logica territoriale dinamica di”Area-Wide Pest Management”(AWPM).

La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione del seguente form: https://forms.gle/3FfzMCUKYaDb6Gck9

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