Grano duro. Analisi BMTI: prezzi più bassi del 25%, anche la semola a -20%

ROMA – Da un’analisi di BMTI sui dati delle Camere di commercio e delle Borse Merci nazionali, realizzata in occasione del World Pasta Day, nelle ultime settimane risulta un calo dei prezzi del grano duro e della semola.

Dopo gli aumenti registrati a luglio, in avvio di campagna commerciale, legati ai problemi qualitativi del raccolto italiano causati dalle piogge avvenute tra maggio e metà giugno, il mercato della materia prima (il grano duro) e del semilavorato (la semola) utilizzati per produrre la pasta ha mostrato una fase di debolezza.

Nello specifico il grano duro fino, nella terza settimana di ottobre, è sceso sui 383 €/t, perdendo l’1,6% rispetto alla stessa settimana di settembre e il 25% rispetto ad un anno fa. Di conseguenza, i ribassi della materia prima hanno determinato una riduzione, seppur di lieve entità, anche per i prezzi della semola che, nella terza settimana di ottobre, sono scesi sui 640 €/t, -1% su base mensile e -20% circa su base annua. In un’ annata segnata, oltre che dai problemi di qualità del

raccolto italiano, anche dalla contrazione della produzione del Canada (-29,9% secondo le stime di ottobre dell’International Grains Council), il calo delle quotazioni del grano duro va ricondotto principalmente agli arrivi in Italia di grano duro estero, soprattutto dalla Turchia, paese che quest’anno può contare su ingenti volumi da esportare favoriti da prezzi competitivi, anche per la svalutazione della lira turca.

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