Manovra, Copagri: Impianto positivo, ma resta esigenza di dare risposte a criticità comparti produttivi

ROMA  – “La Copagri esprime un generale apprezzamento per l’impianto della manovra, con particolare riferimento al tanto atteso e richiesto taglio del cuneo fiscale, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole, fondamentale per intervenire sul versante dell’innovazione e per far fronte, almeno in parte, ai noti incrementi dei costi di produzione che gravano sul Primario”.

Lo sottolinea la Copagri in occasione dell’audizione congiunta davanti alle Commissioni Bilanci di Senato e Camera nell’ambito dell’esame del ddl recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026.

“Nell’auspicare che una simile meritoria iniziativa inerente al cuneo fiscale venga resa strutturale, non possiamo mancare di ricordare che questa manovra nasce in un contesto economico delicato e complesso, influenzato negativamente dalla spinta dell’inflazione, dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in medio-oriente”, aggiunge la Copagri, osservando che “le crisi internazionali in atto rischiano di innescare una pericolosa e sostenuta nuova ripresa dei prezzi dei prodotti energetici, con impatti negativi sugli investimenti e sulla crescita”.

“Proprio gli investimenti, infatti, sono il principale orizzonte cui guardano gli imprenditori agricoli, i quali non chiedono soltanto soluzioni tampone, ma anche e soprattutto misure che possano garantire loro la possibilità di innovare i processi e, di conseguenza, le produzioni, a beneficio della redditività, della salubrità del prodotto e della tutela dei consumatori”, rimarca la Confederazione, secondo cui “sono positivi, in tal senso, gli interventi legati ai prestiti cambiari in favore delle PMI agricole dell’ortofrutta, così come l’istituzione di un fondo per le emergenze in agricoltura, la cui dotazione dovrà essere però ampliata”.

“Al netto di questi condivisibili interventi, è sempre più avvertita dai produttori agricoli l’esigenza di dare risposte alle numerose situazioni di criticità in cui versano diversi comparti, legate a doppio filo all’aumento dei costi di produzione, alla contrazione dei prezzi all’origine e alle sempre più evidenti ed innegabili ricadute del cambiamento climatico”, ricorda la Copagri, spiegando che “sul settore pesa anche la spada di Damocle della sugar tax e plastic tax, misure da abrogare in quanto indeboliscono la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri Paesi non interessati dalla medesima tassazione”.

“A pesare sul Primario – conclude la Confederazione – è l’assenza nella manovra della proroga al 2024 dell’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40, intervento fondamentale per favorire il tanto decantato ricambio generazionale contribuendo a rendere il settore agricolo una scelta credibile per il futuro dei giovani, così come la mancata proroga per il prossimo anno dell’esenzione IRPEF per i redditi dominicali e agrari, che rappresenterebbe un concreto argine al graduale abbandono del comparto”.

Informazione pubblicitaria