La Sardegna prima regione italiana per impatto economico delle carni IGP: 38 milioni di euro di fatturato nel 2022

CAGLIARI – La Sardegna è la prima regione in Italia dove le carni fresche a marchio IGP hanno un impatto economico maggiore rispetto al resto d’Italia. Per l’isola per il 2022 è quantificato infatti in ben 38 milioni di euro, seguita dalla Toscana con 20 milioni.

L’agnello di Sardegna Igp è inoltre la seconda carne fresca in Italia a marchio per produzione certificata (nella Penisola sono in tutto 6 le carni fresche certificate con un valore alla produzione totale di 103 milioni di euro nel 2022). È quanto emerge dal XXI Rapporto Ismea Qualivita 2023 pubblicato a dicembre. Un impatto economico ottenuto grazie alla grande rete di produttori e produttrici (le donne rappresentano il 25% degli oltre 5mila consorziati, con il 15% di under 35) che fanno capo al Consorzio di tutela che ha sede a Macomer. Nel 2022 sono state infatti prodotte e immesse nel mercato 4478 tonnellate di carni certificate di Agnello di Sardegna Igp per un totale di 38 milioni di euro di valore alla produzione (+ 8,3% in più rispetto al 2021), 61 milioni di euro di valore al consumo (+ 3,1% rispetto al 2021) e 12 milioni di euro di valore all’export (+5,5% rispetto al 2021).

A livello nazionale è la seconda carne in Italia dopo il Vitellone bianco dell’Appennino centrale Igp, ed è seguita dall’Abbacchio romano Igp che si attesta a 862 tonnellate prodotte nel 2022 per un valore alla produzione di 6,3 milioni di euro. L’altra Igp ovina in Italia, l’Agnello del Centro Italia Igp, con 675 tonnellate e 5 milioni di euro di valore alla produzione è al quarto posto.

L’agnello di Sardegna Igp ha contribuito nel 2022 a portare la Sardegna al 5 posto in Italia in quanto a valore economico dato dalla produzione di prodotti a marchio IGP e DOC attestato su 423 milioni di euro di impatto economico sull’isola, valore che nel 2022 è cresciuto del 22%. Cifre che territorialmente hanno portato Sassari e Nuoro ad avere rispettivamente il 16esimo e 17esimo posto nella top 20 delle province italiane. “Numeri che si commentano da soli e danno appunto la misura di quanto sia importante la nostra filiera certificata – commenta Battista Cualbu, presidente del Consorzio -. I dati del 2022 saranno superati da quelli del 2023 anno in cui abbiamo investito numerose risorse in quanto a promozione. Risorse destinate a presentarci al meglio davanti a mercati internazionali per i quali abbiamo lavorato con ulteriori certificazioni, portando il prodotto in numerose fiere ed eventi”.

“Ad esempio con il finanziamento dal progetto europeo “Agnello di Sardegna IGP: buono, sano e garantito” – spiega il direttore Alessandro Mazzette – che prevede tra gli obiettivi quello di raccontare la qualità e le proprietà di prodotti come il nostro siamo riusciti ad ampliare il ventaglio promozionale arrivando a far conoscere i nostri prodotti a numerose fasce di pubblico. Iniziativa co-finanziata nell’ambito del programma europeo per la promozione di prodotti agroalimentari sotto lo slogan “Enjoy, It’s from Europe”, con azioni dentro e fuori i confini dell’Europa. Importante per il 2024 sarà la partecipazione alla Fiera internazionale Foodex Japan che si terrà a Tokyo tra il 5 e l’8 marzo, evento a cui prendiamo parte insieme all’Istituto del Commercio Estero convinti che le nostre carni abbiamo tutte le caratteristiche per essere apprezzate anche nel mercato Asiatico”.

 

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