Grano duro nel 2023 le importazioni sono aumentate del 65%. Anacer: 3 milioni e 140 mila ton. per 1,3 miliardi di euro. Ed il grano italiano vale il 30% in meno

ROMA – Il 2023 è stato l’anno della massiccia importazione di grano duro dall’estero. 3 milioni e 140.137 tonnellate di frumento duro importante in Italia da gennaio a dicembre 2023, un un incremento del 64,92% rispetto al 2022. Un aumento anche in valore: 1 miliardo e 294,3 milioni, per un aumento di 358 milioni rispetto al 2022 pari al + 38,25%.

E’ quanto emerge dal report di ANACER Associazione Nazionale Cerealisti sul periodo gennaio-dicembre 2023, pubblicato oggi. 

Contemporaneamente, il valore del grano duro in Italia è diminuito di circa il 30% rispetto all’anno precedente (leggi: Tutte le quotazioni 2023) .

Nel 2023 – emerge dal report Anacaer – sono aumentate anche le importazioni di grano tenero (+9,84% produzione).


 

IMPORTAZIONI

Sulla base delle rilevazioni Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nell’intero anno 2023 sono aumentate nelle quantità di 908.000 tonnellate (+4,1%), e diminuite nei valori di 208,8 milioni di euro (-2,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le importazioni in Italia di cereali in granella aumentano complessivamente di 901.000 tonnellate (+6%), con un controvalore in diminuzione di 203,4 milioni di euro (-3,9% rispetto al 2022). L’incremento quantitativo è dovuto principalmente al grano duro (+1,2 milioni di tonn, pari a +358,1 milioni di euro), ed al grano tenero (+487.000 t, con un controvalore in diminuzione di 118,7 milioni di euro).

In diminuzione del 9,5% gli arrivi di mais (- 681.000 t, per un controvalore di -386,7 milioni di euro rispetto all’anno precedente), del 4,9% l’orzo (- 35.000 tonnellate) e del 36% l’avena (- 13.200 t). Le importazioni di riso si riducono di 114.000 t (- 27,2% considerando nel complesso risone, riso semigreggio, lavorato e rotture). Per quanto riguarda le farine proteiche e vegetali si registra un calo nelle quantità di 81.200 tonnellate (- 3,2%) per un valore in diminuzione di 51,5 milioni di euro (- 4,6%), mentre per i semi e frutti oleosi il saldo quantitativo positivo di 196.000 tonnellate, corrisponde ad un controvalore in diminuzione di 87,8 milioni di euro (- 5,1%).

ESPORTAZIONI

Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nell’intero anno 2023 sono risultate in diminuzione nelle quantità di 267.000 t (- 5,5%) ed in aumento nei valori di 160,9 milioni di Euro (+2,8%) rispetto allo stesso periodo 2022.

La riduzione delle quantità esportate è dovuta ai cereali in granella (- 155.000 t, principalmente grano duro) ed ai prodotti trasformati (- 91.000 t). Risultano in aumento invece le vendite all’estero di farina di grano tenero (+13.100 t), di semola di grano duro (+15.700 t) e di riso (+6.300 t considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato). Le esportazioni di pasta alimentare si riducono nelle quantità (- 2,6%), ma risultano in aumento nei valori (+1,9%), così pure l’export di mangimi a base di cereali (-0,5% nelle quantità e +8,8% nei valori).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero anno 2023 un esborso di valuta pari a 9.623,6 milioni di euro (9.832,4 nel 2022) ed introiti per 5.852,6 milioni di euro (5.691,7 nel 2022). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -3.771,0 milioni di euro, contro -4.140,7 milioni di euro nel 2022.

 

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