Suolo e agricoltura. Più che dai cambiamenti climatici il degrado maggiore arriva dalla cattiva gestione dell’uomo

FIRENZE – Nel 1924, 100 anni a Roma, veniva fondata l’Unione Internazionale delle Scienze del Suolo, una società scientifica presente nel mondo. Per celebrare questo anniversario si è svolto a Firenze il 100esimo Congresso mondiale della Società internazionale delle Scienze del Suolo, appuntamento che ha richiamato nel capoluogo toscano 1.500 studiosi da tutti i continenti.

Ne ha parlato Edoardo Costantini, presidente IUSS (Unione Internazionale delle Scienze del Suolo).


Giuseppe Corti, direttore Crea Agricoltura Ambiente, presidente della SIS, responsabile segretariato IUSS: “Il suolo può essere degradato più da una cattiva gestione da parte dell’uomo in ambito agricolo, di quanto non possa fare il cambiamento climatico. Così si elimina ogni alibi a chi non fa abbastanza per la salvaguardia del suolo. Imparare che non esiste una ricetta valida per tutti gli ambienti, anche italiani, che abbiamo. Ci vuole più conoscenza”.


1500 scienziati del suolo a Firenze, che si sono potuti confrontare per il futuro. “Salinità, rigenerazione suoli, combattere la degradazione dei suoli, aumentare la sostanza organica, sono i temi dei prossimi anni”. Lo ha evidenziato Filiberto Altobelli, primo ricercatore Crea Politiche bioeconomia e responsabile segretariato IUSS.

LINK A Centennial Celebration and Congress of the International Union of Soil Sciences

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