ROMA – L’agricoltura italiana è sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico. Tra eventi meteo estremi, allagamenti e imprevedibilità stagionali, servono strategie rapide e strumenti innovativi. In questo scenario, i contoterzisti diventano attori chiave per garantire resilienza nei campi e supportare le aziende agricole.
“In molte regioni il calendario agricolo è ormai saltato. Maltempo e variazioni climatiche impongono una corsa contro il tempo. I contoterzisti, che vivono quotidianamente la realtà delle campagne, devono diventare un riferimento irrinunciabile per le istituzioni”, afferma Aproniano Tassinari, presidente di Uncai (Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici Italiani).
La situazione è eterogenea: in Piemonte, Lombardia e Lazio i lavori procedono quasi regolarmente, fatta eccezione per zone colpite da esondazioni come l’alessandrino. In Veneto ed Emilia-Romagna, invece, le forti piogge hanno bloccato numerose operazioni, compromettendo quantità e qualità dei raccolti. Anche il Centro e Sud Italia non sono esenti: la crescente incertezza climatica richiede nuove strategie operative.
Tassinari ribadisce la necessità di interventi strutturali, in particolare nella manutenzione dei corsi d’acqua, per prevenire alluvioni e dissesti. “Ogni ritardo pesa gravemente sul comparto agricolo. Servono piani di prevenzione e collaborazione tra enti locali e Stato”.
Tecnologia e innovazione per l’agricoltura del futuro
I contoterzisti agromeccanici sono già attivi nel rinnovamento delle tecniche agricole: molte imprese hanno riorganizzato gli appezzamenti, installato nuovi sistemi irrigui e adottato soluzioni di agricoltura di precisione per contrastare ristagni d’acqua e malattie.
Tra le richieste urgenti al Governo, spicca l’autorizzazione all’impiego dei droni per i trattamenti fitosanitari. “L’uso dei mezzi tradizionali è spesso ostacolato da fango e piogge. I droni sprayer rappresentano una risposta concreta per proteggere i raccolti in sicurezza, senza danneggiare il suolo”, evidenzia Tassinari.
In alcune aree del Veneto, come il Soave e la Valpolicella, la peronospora ha già colpito i vigneti. I droni permetterebbero interventi tempestivi, riducendo i danni e l’impatto ambientale. “Serve un coordinamento stretto con il Ministero per autorizzare formulazioni specifiche dei fitofarmaci da usare con i droni. Alcune deroghe già concesse dopo gli allagamenti mostrano la strada da seguire”, conclude Tassinari.