MILANO – A Milano la Convention Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica.
Domani, lunedì 12 maggio, in apertura di Convention sulle strategie di adattamento al Cambiamento Climatico, i ricercatori leggeranno una lettera per Papa Leone XIV.
Strategie per l’adattamento al Climate Change tra Nature Based Solutions e Nature Restoration Law .
Il via alle 9, in Palazzo Lombardia, Sala Valeria Solesin Piazza Città di Lombardia 1, Ingresso N4.
Federico Preti – docente di Idraulica dell’Università di Firenze – Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica: “ Il Santo Padre è stato in America Latina ed ha visto e vissuto in prima persona il dramma degli eventi naturali che sono effetti del cambiamento climatico in atto. Lunedì apriremo la Conferenza con la lettura alla stampa del messaggio, anche di collaborazione, che rivolgiamo a Papa Leone XIV!”.
Si presenteranno alla stampa casi studio e progetti riguardanti l’Italia e in particolare la Lombardia, la Puglia, l’Abruzzo, la Sicilia, ma anche l’Africa e l’America Latina.
“L’ingegneria naturalistica è oggi una delle più efficaci applicazioni delle Nature Based Solutions (NBS), adatte tanto in ambito urbano quanto montano. Consente di rispondere in modo integrato alle sfide del dissesto idrogeologico, del cambiamento climatico, della salute pubblica e della qualità del paesaggio, generando al contempo vantaggi economici misurabili. Le soluzioni verdi presentano costi di realizzazione inferiori rispetto alle opere grigie tradizionali e costi di manutenzione più bassi, offrendo benefici quali il sequestro di carbonio, la regolazione idrica e il rafforzamento della biodiversità. In ambito urbano, soluzioni come i rain garden permettono di gestire le acque meteoriche con costi dimezzati rispetto ai sistemi tradizionali, fornendo servizi ecosistemici e migliorando al contempo il paesaggio e la qualità della vita. In ambito montano, tecniche come le palificate vive offrono maggiore adattabilità e integrazione paesaggistica rispetto alle soluzioni tradizionali. L’intervento propone un confronto diretto tra casi studio concreti con analisi economiche comparative casi studio reali, evidenziando l’importanza di far conoscere e applicare queste soluzioni ai decisori politici e ai tecnici degli uffici pubblici, affinché l’ingegneria naturalistica sia riconosciuta come una priorità strategica nelle politiche territoriali e nei bandi di finanziamento”.
E proprio in apertura della Conferenza, gli Ingegneri Naturalistici, geologi, agronomi, biologi, architetti del paesaggio, leggeranno da Milano una lettera per Papa Leone XIV, molto incentrata sui temi dell’ambiente, dei cambiamenti climatici.
“Dobbiamo guardare al mondo – sottolinea Monica Cairoli (nella foto copertina) consigliera nazionale e coordinatrice del Dipartimento Clima e Ambiente del Conaf -. Illustreremo i progetti messi in campo in Lombardia, Sicilia, Puglia, Abruzzo ma anche in America Latina, in Burundi. Anche in questi territori stranieri le università italiane mettono in campo una grande ricerca. Però daremo uno sguardo agli eventi che si susseguono in modo sempre più frequente e drammatico. Papa Leone XIV ha vissuto le esperienze forti dell’America Latina e conosce bene le tematiche ambientali. In apertura di Conferenza, leggeremo un messaggio per il Santo Padre e noi ricercatori, scienziati, con lui siamo disposti a fare la nostra parte. Gli eventi meteoclimatici, che causano frane – ha dichiarato Federico Preti, docente dell’Università di Firenze e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica – inondazioni e disagi vari ciclicamente si stanno ripetendo in Italia e nel Mondo. In questi casi non solo si hanno conseguenze con perdite di vite umane ma al contempo restano devastate intere porzioni di territorio con il coinvolgendo sia di infrastrutture e vi sono sempre più ampie aree che hanno bisogno di ripristino sia per gli ambiti relativi alla mitigazione del rischio idrogeomorfologico e altrettanto certamente hanno bisogno di ripristino dell’ecosistema terrestre a varia scala con le ovvie ricadute positive inerenti la riqualificazione paesaggistica. Inoltre le alluvioni recano maggiore danno alle popolazioni povere. In questa direzione bisognerà cogliere le opportunità messe in campo con le azioni previste dalla Nature Restoration Law uno dei pilastri portanti dello European Green Deal, strumento innovativo e fondamentale sia per tutela degli ambienti naturali sia per garantire una nuova funzionalità agli ecosistemi degradati. Uno degli obiettivi principali che si pone è quello di ripristinare almeno il 20% degli habitat degradati entro il 2030, per arrivare al 90% nel 2050”.