Vigna del Gallo Diego Planeta. Nasce nell’Orto Botanico di Palermo un vigneto urbano che coniuga scienza, memoria e cultura del vino

PALERMO – Dove un tempo si ergeva il vigneto di Sant’Erasmo, nobile possedimento alle porte di Palermo, oggi risplende uno spazio che racconta tradizione e trasformazione, custode del passato e laboratorio del domani, simbolo di un’idea di viticoltura che affonda le radici nella storia e guarda al futuro.

All’interno dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo si trova la Vigna del Gallo “Diego Planeta”, un piccolo ma prezioso spazio di biodiversità urbana che racconta la ricchezza, la tenacia e la visione della Sicilia vitivinicola contemporanea.

Nel 2025, a sette anni dalla sua inaugurazione, la Vigna del Gallo si afferma sempre più come una meta turistica di richiamo internazionale, capace di attrarre viaggiatori, enoturisti e studiosi da tutto il mondo. Incastonata tra le collezioni botaniche più rare e i viali storici dell’Orto, questa piccola vigna, estesa su 200 metri quadri, rappresenta un ponte tra natura, cultura e scienza, tra passato e futuro.

“La Vigna del Gallo incarna l’essenza della viticoltura siciliana contemporanea: un luogo dove le radici si incontrano con l’innovazione, dove la terra dialoga con il sapere. È molto più di una vigna urbana: è un progetto condiviso che unisce istituzioni, comunità e ricerca, per raccontare l’identità siciliana in modo autentico, attuale e aperto a tutti.” dichiara Camillo Pugliesi, Direttore del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia “Non si può immaginare il futuro del vino siciliano senza custodirne la memoria. Ogni biotipo presente in Vigna è un racconto che rischiavamo di perdere: una voce autentica della nostra storia e del nostro territorio. La Vigna del Gallo, in questo senso, è un presidio vivo e pulsante della nostra identità, un archivio naturale che rende visibile ciò che ci lega profondamente alla terra”.

La vigna si estende su circa 200 metri quadri e ospita 95 biotipi di vitigni autoctoni e reliquia, fra cui Grillo, Nero d’Avola, Frappato, Perricone, Catarratto, Inzolia, Prunella, Muscaredda, Corinto bianco, Cutrera, Zuccaratu e Visparola. Si tratta di un patrimonio genetico e culturale di valore inestimabile, raccolto grazie alla sinergia tra il Consorzio di Tutela Vini Sicilia DOC da sempre impegnato nella tutela dei vitigni dell’isola e nella promozione di una viticoltura sostenibile e consapevole, il Sistema Museale dell’Università di Palermo, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF).

Oltre alla sua funzione scientifica e conservativa, la Vigna del Gallo ha assunto negli anni un ruolo sempre più centrale anche dal punto di vista culturale e turistico, inserendosi nei percorsi di visita dell’Orto Botanico di Palermo, una tra le istituzioni accademiche più importanti d’Italia, fondato nel 1789 e oggi custode di oltre cinquemila specie vegetali, provenienti da ogni continente. La Vigna del Gallo non è pertanto solo un esperimento scientifico o un presidio botanico: è un’esperienza da vivere. Tra visite guidate, percorsi di degustazione, laboratori per scuole e turisti, e momenti di racconto immersi nel verde, questo luogo ha saputo trasformarsi in un modello di accoglienza lenta e consapevole, perfettamente in linea con il turismo culturale contemporaneo.

A riconoscerne il valore internazionale è anche la Urban Vineyard Association (U.V.A.), la rete internazionale che collega esperienze di viticoltura urbana in diverse città, tra cui Parigi, Milano, Vienna, Torino e Adelaide promuovendo progetti volti alla valorizzazione del paesaggio agrario urbano, alla tutela della biodiversità e alla sensibilizzazione ambientale.

Dal cuore di Palermo, la Vigna del Gallo lancia un messaggio potente: la Sicilia è un vero continente del vino, straordinariamente ricco di biodiversità, saperi e visioni da condividere con il mondo. Un messaggio che prende forma attraverso un progetto che unisce natura, ricerca e comunità in un racconto corale e contemporaneo.

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