Continuano le scorribande dei cinghiali nei Colli Euganei, danni all’agricoltura. Caner: ‘Interverremo’

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PADOVA – I cinghiali non interrompono le loro scorribande in località Le Vallette, tra i Comuni di Este e Ospedaletto Euganeo.

Dopo la visita all’imprenditore agricolo Giovanni Tosi, con danni ingenti su una ventina di ettari coltivati a grano, gli ungulati hanno devastato le piantine verdi di grano tenero, seminate in novembre, a un’altra decina di agricoltori della zona, alla ricerca dei vecchi chicchi di mais.

Una situazione non più sostenibile, di cui ha parlato Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova, nel primo incontro via Web tra i dirigenti dell’organizzazione agricola e l’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner.

“Il problema della fauna selvatica è diventato abnorme, sia sui colli che nell’entroterra – ha detto Barbetta -. Abbiamo soci che hanno decine e decine di ettari interessate a devastazioni, tanto che ci siamo rivolti ai legali per capire quali sono le possibilità che abbiamo per farci risarcire i danni. Siamo agricoltori e il nostro reddito lo ricaviamo dalle coltivazioni: se vengono devastate, andiamo in rosso.

Facciamo un appello accorato affinché finiscano i rimpalli e si passi ai fatti. Chiediamo che venga liberalizzata la caccia ai cinghiali, interessando le associazioni faunistiche, perché ogni anno che passa il problema non può che peggiorare”.

L’assessore Caner ha concordato sulla gravità della situazione

“So cosa significano i danni per gli agricoltori e ritengo che questo appello meriti risposte immediate – ha sottolineato -. Urge un incontro ad hoc insieme all’assessore al Territorio e alla Caccia, Cristiano Corazzari, per vedere come affrontare in maniera congiunta queste criticità. Bisogna assolutamente intervenire non solo sui cinghiali, ma anche su altre specie dannose, come le nutrie”.

Delio Peruffo, presidente di zona ad Este di Confagricoltura, si augura che venga potenziata al più presto l’azione di contenimento degli animali. “Continuano ad arrivare segnalazioni di agricoltori danneggiati dalle razzie notturne dei cinghiali – rimarca -. Sono danni irreparabili, perché i cinghiali scavano enormi buche, anche di 40 centimetri, devastando tutte le piantine. Il raccolto verrà perso in gran parte e sarà difficile anche seminare nuove colture, perché le scorribande non si fermano e distruggono tutti i sacrifici e i costi sostenuti ogni volta dagli agricoltori”.

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