Sagrantino, un vino che traina l’economia di un territorio

Qualche anno fa si è parlato di “Fenomeno Sagrantino”. Oggi si parla ormai di una Docg già affermata in tutto il mondo, quella appunto del prestigioso vino che nasce nel territorio di cinque borghi umbri a partire proprio da quello che gli dà la denominazione, Montefalco. E proprio nel bel borgo umbro da giovedì 18 fino a domenica 21 settembre si festeggia il Sagrantino con la XXIX Settimana Enologica – Sagrantino Wine Festival, appuntamento per gli appassionati, ma anche per i neofiti visto il ricco programma della manifestazione.

Attualità e convegni – Molti i temi di grande attualità e di rilievo internazionale che saranno trattati nel corso della Settimana Enologica. A partire già dalla prima giornata quando due importanti appuntamenti metteranno al centro dell’attenzione due altrettanti argomenti molto discussi in questi ultimi anni. Si parte al mattino, alle ore 10 presso il Teatro Filippo Neri,  con un convegno sulla tutela del paesaggio e sull’importanza del legame tra la terra e la cultura. Nel pomeriggio, alle ore 15 nel complesso museale di San Francesco, sarà affrontato il legame tra vino e salute. Al convegno dal titolo “In Vino Salus” prenderanno parte illustri personalità del mondo scientifico internazionale. Dal cuore alle malattie delle ossa, il vino può rappresentare un aiuto fondamentale per tutti noi. Non è un caso che da diversi anni sia stata fondata una vera e propria fondazione, “Vino e salute”, con la finalità di mettere insieme i massimi esperti di vari settori della medicina contemporanea per cercare un confronto tra di loro e quanto e come il vino può contribuire alla salute dell’uomo.

Un vino in crescita – Il Sagrantino di Montefalco intanto continua a crescere. Con l’annata 2007 la produzione della Docg umbra Sagrantino prevede oltre 2,5 milioni di bottiglie con un incremento del 25% della produzione rispetto al 1998 quando si producevano circa 500mila bottiglie. In meno di 10  anni il vigneto iscritto a Docg è passato dai 100 ettari scarsi del 2000 agli attuali 660. Il Sagrantino, con la sua tipicità e lo stretto legame con il territorio, è ormai nell’interesse di produttori e investitori esterni.  Solo 10 anni fa le etichette di Sagrantino di Montefalco erano infatti appena 7-8, oggi sono circa 40; e soltanto negli ultimi 3 anni sono state rinnovate, ammodernate o costruite ex novo circa 30 cantine. Complessivamente il giro d’affari generato dai vini di Montefalco, sia Doc che Docg, è di oltre 25 milioni di  euro, oltre all’indotto. La quota export del Sagrantino secco è pari al 30%; i mercati esteri più importanti sono Germania, Svizzera e Stati Uniti.

Indotto economico – Importante è l’indotto economico generato dal vino nel territorio della denominazione. A partire dal turismo che negli ultimi anni ha visto un forte incremento complice anche la grande attività della Strada del Sagrantino, associazione che fin dalla sua nascita si è posta l’obiettivo e il compito di unire al turismo enogastronomico l’arte e il paesaggio, elementi che contraddistinguono queste terre. Non è un caso che proprio secondo il Rapporto nazionale sul turismo del vino quella del Sagrantino sia tra le prime dieci Strade del vino più importanti, per numeri e per attività, di tutta l’Italia.

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