Salumi italiani invadono l’estero. Nel primo trimestre export al +14,8%

Brillante avvio d’anno per le esportazioni dei nostri salumi nel 2010. Nel primo trimestre, secondo i dati recentemente diffusi da Istat, sono state inviate all’estero circa 27.300 tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+14,8%) per un corrispettivo di 209,6 mln di euro (+13,0%). Dopo l’ottima performance maturata nel 2009, +3,6% in quantità e +3,3% in valore, il comparto ha continuato a mantenere un passo più veloce rispetto a quello medio delle esportazioni italiane (sia industriali che alimentari in genere) confermandosi straordinariamente dinamico.

Export – “Nel primo trimestre dell’anno in corso la crescita delle esportazioni è stata notevolmente superiore anche a quella del primo trimestre 2008 a riprova di come la performance ottenuta non sia dovuta soltanto al cosiddetto “effetto rimbalzo” ha affermato la  neo presidente di Assica, Lisa Ferrarini.  “E’ invece il risultato di un lavoro costruito nel tempo con costanza e determinazione basato sulla profonda convinzione che l’alta qualità espressa ad un prezzo competitivo dai nostri prodotti sia in grado di ritagliarsi uno spazio importante sui mercati esteri anche in momenti di difficoltà congiunturale” ha concluso la presidente. In un quadro complesso e delicato, quale quello attuale, caratterizzato ancora da una profonda incertezza e da una debolezza dei consumi domestici, la crescita delle esportazioni rappresenta una importante risorsa su cui poter contare.

Ottime le performance di tutti i prodotti della salumeria italiana – Corrono nel primo trimestre 2010 le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo considerato, infatti, gli invii, fra prodotti con e senza osso, hanno raggiunto quota 11.240 tonn. (+9,7%) per un valore di 105,6 mln di euro (+12,5%). All’interno della categoria, sono risultate in crescita le spedizioni di entrambe le voci doganali. I prosciutti disossati hanno raggiunto la cifra record di 9.900 tonn. per un corrispettivo di 99 milioni di euro mostrando un’importante crescita in quantità +5,7% e soprattutto in valore +10,9%. I Prosciutti in osso hanno continuato a recuperare le posizioni perse negli ultimi anni; attestandosi sulle 1.340 tonn. (+51,5%) per oltre 6,6 milioni di euro (+43%). Molto buono il trend evidenziato dai prosciutti cotti arrivati, grazie al dinamismo mostrato dalla domanda dei principali mercati di riferimento, a 2.390 tonn (+6,3%) per un valore 15,9 milioni di euro (+7,3%). Un risultato che conferma, ancora una volta, la capacità del prodotto, in virtù dell’alta qualità espressa, di ritagliarsi uno spazio significativo sui principali mercati mondiali.

Ottima la performance di mortadella e wurstel – Nel primo trimestre 2010 le spedizioni di questi prodotti hanno superato le 6.200 tonnellate (+19,4%), per un valore di oltre 21,3 mln di euro (+14,1%). La categoria oltre a beneficiare della buona domanda comunitaria ha, ancora una volta, tratto slancio da quella dei Paesi terzi cresciuta del 37,6% in quantità e del 28,7% in valore. Fra i mercati comunitari, da sottolineare la buona performance verso Francia (+12,1%in quantità) e soprattutto Regno Unito (+171%) conquistato dai wurstel italiani oltre che dalla mortadella. Fra i Paesi terzi spiccano, in particolare, gli incrementi di Croazia (+74,5% per 633 tonn.) e Svizzera (+14,5% per 163 tonn), molto buoni anche quelli di Usa (+22,2%) e Giappone (+7,9%).

Brillante il risultato delle esportazioni di Salami – Grazie all’importante ripresa dei consumi sia comunitari, in particolare tedeschi, sia extracomunitari, nel periodo gennaio – marzo le spedizioni di questo prodotto hanno superato il ragguardevole traguardo delle 5.060 tonnellate (+19,6%) per un corrispettivo di oltre 45,3 milioni euro (+13,9%). Eccezionale, infine, il trend delle pancette balzate con un +41,1% a 914 tonnellate dalle 647 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento, questo, essenzialmente riconducibile all’eccezionale domanda proveniente dall’Austria salita da 35 a 195 tonnellate. Hanno mostrato qualche piccola difficoltà, invece, le esportazioni di bresaola scese a 539 tonn dalle 549 del primo trimestre 2009 (-1,8) per un valore di 9.6 mln di euro (+5%). Gli incrementi registrati dal prodotto sui principali mercati comunitari e in particolare su quello tedesco (+29,6%) non sono stati sufficienti a colmare la perdita evidenziata dalla Svizzera (-19,8%). Alla base di ciò l’aumento dei prezzi di vendita resosi necessario a seguito dell’incremento notevole dei costi di acquisto della materia prima. Spiccano gli incrementi di Germania, Francia e Regno Unito all’interno della UE e quelli di Croazia USA e Giappone fra i Paesi terzi.

Europa – Nel periodo gennaio- marzo gli invii verso la UE sono saliti a oltre 21.640 tonn dalle circa 19.300 del primo trimestre 2009 (+12,2%) per un valore di 164,9 milioni di euro (+11,9%). All’interno del mercato unico, grazie a una ripresa della domanda per tutte le principali categorie di salumi, hanno mostrato un ottimo trend i primi tre mercati di riferimento: Germania (+17,3% per circa 5.900 tonn), Francia (+11,5% per 5.300 tonn) e Regno Unito (+23,4% per 2.760 tonn).  Penalizzata dall’effetto confronto e da un calo nella domanda di prosciutti crudi e speck, ha mostrato una diminuzione l’Austria (-7,6% in quantità e -7,0% in valore). Buone, infine, le performance di Belgio (+3,3% in quantità) Slovenia (+32,7%) e Malta (+23,4%).

Forte crescita extra UE – Archiviata la recessione e ripartiti gli scambi internazionali sono tornati a correre gli invii dei prodotti della nostra salumeria verso i Paesi terzi arrivati a sfiorare le 5.700 tonn (+25,7%) e a superare i 44,6 milioni di euro (+17,5%). Grazie al miglioramento della congiuntura macroeconomica (in particolare all’indebolimento dell’Euro nei confronti di tutte le principali valute internazionali) e alla straordinaria capacità di ripresa mostrata dall’economia americana è tornata a crescere in maniera vigorosa (+37,2% in quantità e +26,3% in valore) la domanda degli USA risaliti, con oltre 1.060 tonn., nella classifica dei nostri destinatari al secondo posto dietro alla Svizzera (+5,9% per circa 1.120 tonn e +6,9 per 15 milioni di euro) e davanti alla Croazia (+51,4% e +35,1%) Positivi sono apparsi anche gli invii verso il Giappone (+15,9% e +3,6%) e Hong Kong (+31,3% e +45,0%). Hanno chiuso in aumento, infine, anche le spedizioni verso il Libano (+3,3% in quantità e +10,7% in valore)

ASS.I.CA. – Associazione Industriali delle Carni – L’ASS.I.CA., Associazione Industriali delle Carni, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività dell’ASS.I.CA. copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, l’ASS.I.CA. si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.

 

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