Robert Bosisio firma il restyling delle etichette della Cantina Laimburg

Nuova veste grafica per le etichette della Cantina Laimburg, dell’omonimo Podere Provinciale, firmate dal noto artista altoatesino Robert Bosisio* che ha voluto vestire gli eleganti vini con i colori e le sfumature dei suoi quadri, che ricordano i paesaggi dell’Alto Adige: il colore del sole che fa maturare l’uva e che conferisce ai vini intensità e profumi è ripreso nelle etichette e nelle variegate nuances dei rossi e dei gialli e che riportano su sfondo nero l’emblema della rocca della Laimburg con il nome del vitigno.

Il commento – La responsabile marketing Heike Platter afferma: “Abbiamo voluto migliorare ulteriormente l’immagine dei nostri vini, affinché anche visivamente si percepisca la loro qualità e preziosità e che con la firma dell’artista Bosisio diventano dei veri capolavori”.

Il prodotto – I vini della Cantina Laimburg, con una produzione complessiva che si aggira intorno alle 150.000 bottiglie, sono suddivisi in due linee stilistiche, Vini del Podere e Selezione Maniero, che si differenziano non tanto per qualità, che è sempre eccellente, ma essenzialmente per il differente stile produttivo. Infatti i “Vini del Podere” sono vini d’annata monovitigno, vinificati in acciaio i bianchi e solo parzialmente lasciati maturare in grandi botti di rovere i rossi; mentre i vini della “Selezione Maniero” sono vini crù che acquisiscono personalità, grazie al loro affinamento in grandi botti di rovere o in barrique. A dare ancora più espressività a questi vini sono i nomi ladini, che traggono origine dalle leggende dolomitiche, riportati con una elegante scritta dorata sulla bottiglia e che assieme alla nuova veste grafica enfatizzano colore, profumi, corposità e persistenza aromatica. I nomi riflettono anche le caratteristiche dei vini come ad esempio: Rayèt, pietra irraggiante, forza magica per il brillante Pinot Bianco; Oyèll, signora delle rocce pallide, il Sauvignon di buona struttura e acidità; Elyònd, principessa della montagna dai capelli dorati, per le tonalità dorate del Gewürztraminer; Selyèt, magico fiore che spalanca nuovi mondi, per il Pinot Nero, elegante e complesso; Barbagòl, stregone che ammalia i sensi, per il Lagrein, con tannini vellutati affinato in rovere francese; Sass Roà, pietra rossa fulgente incastonata nella pallida roccia, per il corposo Cabernet Sauvignon. 

L’avanguardia dal vigneto alla cantina – Il Podere Provinciale Laimburg a Vadena, nella Bassa Atesina vinifica uve provenienti da 12 poderi o “masi” dislocati nelle zone più vocate dell’Alto Adige in 40 ettari situati tra la Val Venosta, la Valle Isarco, Bolzano – Gries e l’Oltradige. Per l’importante ruolo di sperimentazione e di ricerca, il Podere Provinciale Laimburg raccoglie vini nazionali ed esteri per un confronto continuo. La testimonianza della millenaria tradizione vitivinicola altoatesina, delle quali Laimburg è ambasciatrice, è stata riportata alla luce nel 2006, nel corso degli scavi condotti ai piedi del Monte di Mezzo, nei pressi del Centro di Sperimentazione Laimburg, dove è stato ritrovato un insediamento retico e dei vinaccioli risalenti a 2400 anni fa.

Nel cuore della montagna – I vini della Cantina Laimburg sono custoditi nella spettacolare “Cantina nella Roccia”, un luogo formato da una serie di gallerie scavate nel cuore della montagna, che lascia stupiti ed affascinati per le dimensioni e per l’effetto scenico. Dal 1989 questa sala ha la funzione di accogliere politici e uomini di cultura di fama internazionale.

Il “Drago alato“ simbolo di qualità dell’Associazione “Tirolensis Ars Vini” – Sulla capsula di ogni bottiglia è riportato il Tatzelwurm, il Drago alato, una creatura leggendaria dell’arco alpino che rappresenta il marchio di qualità delle 8 aziende che fanno parte della Tirolensis Ars Vini. Il marchio ne simboleggia i valori di indipendenza, dinamismo e determinazione. La Cantina Laimburg è uno dei soci fondatori di quest’associazione che condivide con gli altri produttori lo stesso concetto di qualità, perseguito in modo coerente in ogni fase della coltivazione e della produzione, dalla vite fino alla bottiglia. Una giuria di esperti degusta e seleziona i vini di livello eccellente a cui viene conferito il riconoscimento del simbolo con il “Drago alato”.

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