Vendemmia in Veneto, 8,5 milioni di ettolitri

“Le elaborazioni della Direzione statistica regionale su stime Avepa ci stanno confermando la buona posizione dei nostri vini, alla luce della vendemmia 2011, rispetto alle esigenze e alle richieste dei mercati internazionali”. Lo ha ribadito l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, commentando le prime rilevazioni sull’andamento vendemmiale, ancora a carattere provvisorio e presuntivo ma già alla luce di dati sufficientemente precisi sull’uva. La stima riferita al vino è stata effettuata sulla base di una resa uva/vino standard media del 75 per cento. “Questa resa andrà dunque sicuramente corretta, e quasi certamente in ribasso – ha spiegato Manzato – con i dati reali delle dichiarazioni di vendemmia che saranno disponibili per l’elaborazione definitiva a gennaio del 2012. Bisogna infatti tener conto che circa il 40 per cento delle produzioni venete è a Denominazione d’Origine e in certi casi con rese massime previste più basse della quota sopra indicata”.

Qualità – Rimanendo sulla qualità, la gradazione delle uve risulta più elevata rispetto allo scorso anno e non si registrano danni importanti da attribuire ai fattori meteorologici, ad eccezione di alcune perdite dovute alla grandine. Buona la situazione anche sul fronte fitosanitario. Positive le contrattazioni sui prezzi dell’uva, con una crescita anche del 10 – 15 per cento per quanto riguarda la Glera destinata al Prosecco DOC e del 15 –20 per cento per altre tipologie di vino, con picchi persino superiori. Le stime sulla produzione di uva si attestano sugli 11.172.361 quintali, con le punte delle province di Verona (4.365.693 quintali) e Treviso (4.130.085 quintali). Trasferendo questo dato in quantità di vino, la produzione complessiva regionale stimata potrebbe toccare gli 8.569.502 di ettolitri, dei quali 3.677.236 a Denominazione (VQPRD), suddivisi in 2.522.613 ettolitri di vino bianco e 1.154.623 di vino rosso o rosato. Ci saranno poi 3.439.605 ettolitri di vini IGT e 1.452.661 da tavola.

Mercati – “Questi numeri ci confermano che il Veneto si affaccia sul prossimo anno come il distretto mondiale che dispone della maggiore quantità di vini di qualità da uve autoctone a prezzi assolutamente competitivi, a partire dal “fenomeno Prosecco, seguito da Valpolicella, Soave e via via gli altri. Siamo dunque nella posizione giusta per consolidare mercati tradizionali e entrare in nuovi, promettenti spazi, alla luce di un rapporto tra offerta e domanda di vino a livello mondiale che, dopo un paio di decenni, vede un richiesta di consumo più alta delle potenzialità produttive”.

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