Agenzia sicurezza alimentare Foggia, Regione a fianco del Comune

La Regione Puglia e l’Assessorato regionale all’Agricoltura, infatti, che da sempre hanno combattuto al fianco del Comune di Foggia questa battaglia per il riconoscimento di un ruolo scritto nel dna del territorio, non avendo una posizione per proporre autonomamente ricorso, hanno atteso che il ricorso del Comune fosse depositato al TAR del Lazio, per proporre un intervento “ad adiuvandum”. La discussione della causa è fissata a Roma per il 23 novembre prossimo.  “Era giusto che la nostra azione fosse a supporto della iniziativa del Comune – dichiara l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno – ed ora, finito il necessario approfondimento istruttorio, ci siamo costituiti con grande determinazione contro un atto del Governo nazionale di grande ingiustizia e concepito in malafede."
 
La Lega la vuole a Nord – “La scelta di Foggia – spiega ancora l’Assessore – per la localizzazione di un organismo previsto da precise leggi dello Stato e Comunitarie, e per il quale era già stata decisa apposita dotazione finanziaria per il suo funzionamento, non fu certo casuale  ma legata al preciso intento di investire su di un territorio caratterizzato da sempre dalla buona agricoltura e dalla qualità dei prodotti tipici. Ma l’attuale governo nazionale pilotato dalle strategie campaniliste della Lega Nord ha sempre osteggiato la localizzazione a Foggia ed ha cercato di portare la sede dell’Agenzia in altra sede territoriale. Dinanzi all’impossibilità di modificare la legge, a Roma si è deciso di sopprimere con atto brutale e palesemente illegittimo l’Agenzia, riconducendo l’attività di analisi, che doveva distinguersi per autonomia e indipendenza come del resto richiesto dalla Comunità europea, sotto il controllo del Ministero della Salute”.
 
Giustizia – “Avendoci sottratto il terreno del confronto politico, siamo costretti – conclude l’assessore Stefàno – a ricorrere alla giustizia amministrativa per dare battaglia affiancando il Comune di Foggia contro quello che è un vero e proprio sopruso ai danni di un territorio e delle sue prospettive di sviluppo e di ricadute economiche e sociali, ma anche della Puglia e dell’intero Mezzogiorno”.

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