Maremma, riapertura record di Conserve Italia. Ma per l’agricoltura alluvionata i conti sono in rosso

A soli otto mesi dalla terribile alluvione che nel novembre 2012 ha colpito la Maremma, provocando alcuni morti, centinaia di sfollati e ingenti danni al sistema economico locale, ritorna alla piena attività lo
stabilimento di Albinia (GR) del Gruppo Conserve Italia, leader europeo nell’ortofrutta trasformata con un
volume d’affari di oltre 1.000 milioni di euro. Molto moderna e all’avanguardia, questa struttura costituisce un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio grossetano e di tutto il Centro Italia. Esteso su una superficie complessiva di 90.000 metri quadrati, di cui oltre 28.000 coperti, lo stabilimento trasforma oltre 65.000 tonnellate di pomodoro all’anno e conta 7 linee di lavorazione e una capacità di stoccaggio di circa 25.000 tonnellate; i dipendenti sono 345 di cui 45 fissi e 300 gli stagionali. “La ricostruzione e la ristrutturazione in tempi record di questo importante impianto produttivo – sottolinea il presidente del Gruppo , Maurizio Gardini – è il frutto del grande impegno di Conserve Italia che ha voluto
sostenere i propri soci in un momento particolarmente difficile”. “Il maltempo che l’autunno scorso ha flagellato la Maremma – prosegue Gardini – ha infatti messo letteralmente in ginocchio il settore agroalimen tare locale creando danni enormi alle strutture, ai macchinari, alle scorte di magazzino e ai prodotti finiti, che si aggiungono a quelli subiti dalle produzioni nelle singole aziende agricole. Per quanto riguarda il nostro stabilimento, dove l’acqua ha raggiunto i due metri di altezza, i danni complessivi hanno superato i 20 milioni di euro: l’alluvione ha distrutto 10 milioni di scatole di prodotto
e 3 milioni di bottiglie di pomodoro già pronte per essere commercializzate, a cui bisogna aggiungere anche 3 milioni di imballi (1,3 milioni di scatole vuote e 1,7 milioni di bottiglie vuote) e 12.000 pallet di legno”. “Di fronte a questa immane catastrofe, – afferma Gardini – Conserve Italia non si è persa d’animo e, con grande determinazione e abnegazione, si è immediatamente attivata per restituire al più presto la piena operatività allo stabilimento di Albinia, fedele allo spirito di mutualità e solidarietà che da
sempre caratterizza la cooperazione. Princìpi dimostratisi ancora una volta vincenti per superare pesanti
avversità atmosferiche come l’alluvione della Maremma o terribili calamità naturali come il terremoto dell’Emilia, solo per citare alcuni dei più recenti e drammatici avvenimenti”. “Se da un lato i dipendenti ed i soci si sono ‘rimboccati le maniche’ per poter riprendere al più presto l’attività, senza alcuna penalizzazione per la Campagna del pomodoro 2013 – sottolinea Gardini – dall’altro tutte le Istituzioni hanno fornito un contributo fondamentale alla ricostruzione dell’impianto”. “Ma la ristrutturazione dello stabilimento di Albinia in soli otto mesi – conclude il presidente del Gruppo Conserve Italia, Maurizio
Gardini – è stata possibile anche grazie alla pronta risposta delle compagnie di assicurazione che han
no garantito in tempi rapidissimi l’erogazio ne dell’indennizzo per il danno subito per l’alluvione”.

L’intervento della Regione – Gli assessori regionali all’agricoltura, Gianni Salvadori, e all’ambiente, Anna Rita Bramerini, hanno partecipato all’inaugurazione del nuovo stabilimento di Conserve Italia, azienda leader nella trasformazione del pomodoro, che ha subito danni per 8,6 milioni di euro in seguito all’alluvione del novembre scorso. “Ho apprezzato in maniera particolare – ha detto l’assessore Salvadori nel suo intervento di saluto – che nonostante i danni subiti l’azienda abbia continuato a pensare di investire in Toscana. Tuttavia non si può non prendere atto dei cambiamenti climatici in corso e di quanto sia necessario – ha detto rivolto al Governo – destinare ulteriori risorse mirate a riparare i danni in agricoltura. Basti pensare che in questa zona le imprese del settore hanno subito perdite per 57 milioni di euro e che fino a questo momento hanno potuto contare soltanto sui 4,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Toscana dal proprio bilancio”. Anche dall’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini, è venuto un apprezzamento per l’azienda. “Siamo di fronte – ha detto l’assessore Bramerini – ad una grande azienda che merita una menzione speciale poiché, senza per il momento poter accedere a particolari aiuti economici, è riuscita a risollevarsi senza far mancare a quest’area neppure un posto di lavoro e senza dover ricorrere ad un’ora di cassa integrazione. In questa zona anche la Copaim è riuscita a vincere questa scommessa, ma l’inaugurazione di stamani è la conferma che si può essere buoni imprenditori e fornire esempi concreti di managerialità e lungimiranza a servizio del lavoro e dei territori”.

Gli aiuti dello Stato non ci sono, tuona la CIA – «La riapertura di Conserve Italia di Albinia, a soli otto mesi dall’alluvione è una gran bella notizia per l’intero territorio maremmano e per tutta l’agricoltura toscana». E’ questo il commento di Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana, che ha partecipato all’inaugurazione dello stabilimento ad Albinia, con il presidente della Cia Grosseto Rabazzi e il direttore della Cia Grosseto Siveri. Conserve Italia, azienda leader nella trasformazione del pomodoro, ha subito danni ingenti a causa dell’alluvione che ha colpito l’area nello scorso novembre. «Un plauso enorme va a questa azienda – aggiunge Pascucci – che ha saputo in tempi rapidi risollevarsi, e senza perdersi d’animo ha deciso di investire risorse proprio in modo ingente, permettendo anche di garantire centinaia di posti di lavoro». L’agricoltura colpita dalla calamità alluvionale ha però bisogno di risorse: «E’ necessario accelerare la messa a disposizione delle risorse per le aziende agricole – prosegue Pascucci -, settore agricolo che rappresenta un pilastro importante dell’economia locale. Se pensiamo che fino ad oggi le aziende agricole hanno avuto a disposizione solo 4,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Toscana dal proprio bilancio, a fronte di danni per 57 milioni di euro, è evidente che così non possiamo recuperare pienamente ciò che l’alluvione ha portato via, in primis sui danni strutturali alle imprese. Senza aiuti economici da parte del Governo i conti non tornano: per questo – conclude Pascucci – non si può più perdere tempo, sono necessarie le risorse dello Stato. Perché è anche con la ripartenza delle aziende agricole che si garantisce la ripresa economica dell’intero territorio».

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