Alluvione Genova: storia si ripete e come sempre si antepone l’organizzazione del territorio alla fatalità

«Tre torrenti esondati in poche ore, una città sott’acqua. Una situazione che si ripete con frequenza, con troppa frequenza, a Genova ed in molte città e territori del nostro Paese. Non dobbiamo cercare soluzioni semplici, ma fare prevenzione, ricerca e condivisione delle responsabilità per migliorare gli interventi e la gestione delle manutenzioni secondo le caratteristiche delle nostre città e dei nostri territori rurali e montani, che restano un sistema complesso». Lo sottolinea il presidente CONAF Andrea Sisti in seguito agli eventi calamitosi che hanno colpito nelle ore scorse la città di Genova e le aree montane limitrofe.

Il CONAF e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Genova e Savona, esprimono la vicinanza ai cittadini di Genova e dei comuni montani colpiti dall’ennesimo dramma in un territorio sempre più fragile. Solidarietà alla città e ai colleghi che hanno subito danni a causa dell’alluvione; inoltre, ricorda il CONAF “la nostra categoria è a disposizione delle istituzioni anche in virtù del protocollo con la protezione civile nazionale siglato nei mesi scorsi”. «La nostra categoria – sottolinea il presidente dell’Ordine di Genova Fabio Palazzo – è fin d’ora a disposizione, con le proprie competenze tecnico-scientifiche delle Amministrazioni pubbliche e delle Comunità delle aree colpite dagli eventi per tutte le necessità operative necessarie per uscire, quanto prima, da questa grave emergenza». «Non è possibile che – conclude Sisti -, ogni volta si verifica un evento calamitoso si sia a discutere sulla mancata prevenzione, di chi siano le responsabilità e probabilmente dell’inutilità delle norme, con il risultato sempre nuovi disastri ambientali, oltre, in primis alla perdita di vite umane. Siamo un Paese dove all’organizzazione del territorio, purtroppo, si antepone la fatalità».    

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