Acquacoltura a basso impatto ambientale e con minori costi di produzione. Progetto di ricerca Simptap mette insieme i Paesi del Mediterraneo

Riduzione dell’impatto ambientale della coltura idroponica e della produzione di mangimi per pesci. Riduzione della volatilità dei costi di produzione per una redditività più stabile e della dipendenza dai mercati internazionali. Sono due degli obiettivi del progetto Simtap – progetto italiano vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “farming systems” – della durata di 36 mesi (dal 1 giugno 2019) che ha ottenuto un finanziamento di 950mila euro. Il progetto è coordinato dall’Italia attraverso l’Università di Pisa con l’Università di Bologna e Università di Milano e con la partecipazione di unità di ricerca dell’area del Mediterraneo: Francia (Sol Agro et Hydrosystème Spatialisation e Lycée de la Mer et du Littoral à Bourcefranc le Chapus) Germania (Korolev GmbH); Turchia (Ministry for the Environment, Sustainable Dev. & Climate Change) e Malta (Mediterranean Fisheries Research Production and Training Institute).

Il progetto Simtap punta inoltre alla crescita dell’occupazione rurale e riduzione della povertà – spiegano i ricercatori -.  Vuole inoltre dare un contributo ad uno sviluppo territoriale equilibrato; quindi la progettazione di politiche pubbliche volte a migliorare l’adozione e l’implementazione di strumenti innovativi che possano aiutare gli agricoltori a migliorare la gestione delle aziende agricole in un ambiente rischioso e incerto e garantire un reddito sostenibile. Infine, fra gli obiettivi, la fornitura di approcci partecipativi per integrare le conoscenze degli agricoltori nel processo di innovazione.

Il contesto in cui nasce il progetto –  I prodotti acquatici svolgono un ruolo importante nell’alimentazione umana e la loro offerta deriva sempre più dall’acquacoltura, che è molto diffusa in Spagna, Francia, Italia, Malta e Turchia. L’acquacoltura produce un notevole impatto ambientale dipendendo fortemente dalla pesca; è infatti il principale consumatore di farina e oli di pesce. Pertanto, l’acquacoltura ha bisogno di mangimi alternativi, ad esempio insetti, zooplancton, vermi policheti o altri filtratori e/o detritivori (fonti di proteine e acidi grassi polinsaturi).

Come si sviluppa il progetto – Il progetto vuole sviluppare e testare un sistema autosufficiente multitrofico integrato acquaponico (Self-sufficient Integrated Multi-Trophic Acqua Ponic – SIMTAP), a ciclo chiuso in acqua salmastra per la produzione di pesce e piante commestibili/nutraceutiche.

Il pesce sarà alimentato con mangime prodotto da alghe, vermi e molluschi (o altri organismi detritivori e filtratori), in sostituzione parziale o totale di materie prime quali le farine e gli oli di pesce, le proteine vegetali.

Il concetto che sta alla base del sistema Simtap è la separazione di ciascun compartimento trofico e l’utilizzazione dei reflui e degli effluenti, provenienti da uno o più compartimenti, come fonte nutrizionale e di elementi base del ciclo vitale. Nel Simtao, gli input sono i fertilizzanti, la luce, l’acqua e l’energia, ed è necessaria una conoscenza integrata del ruolo di ogni comparto produttivo e l’efficienza dei nutrienti per la loro progettazione dimensionale.

I sistemi Simptap saranno sviluppati e sperimentati in diversi contesti mediterranei (Italia, Turchia, Malta e Francia), sia per la produzione alimentare, in termini di qualità dei prodotti, che per il consumo delle risorse quali l’energia, l’acqua e le sostanze nutrienti. Per ogni contesto terrà conto dei diversi livelli tecnologici dei sistemi di acquacoltura marina esistenti e il livello di integrazione con le serre idroponiche.

 

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