Blue tongue. Un progetto di ricerca (coordinato dall’Italia) per controllare la febbre catarrale degli ovini nell’area del Mediterraneo

Una task force della ricerca internazionale contro la blue tongue. Un monitoraggio e controllo della febbre catarrale degli ovini nell’area del Mediterraneo. Ha preso il via il progetto BLUE MED – progetto italiano vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “farmimg systems” –, della durata di 36 mesi (dal 1 marzo 2019) con un finanziamento di 747mila euro e coordinato dall’Italia attraverso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZSAM) e che vede fra i Paesi partecipanti anche la Francia, la Tunisia e l’Egitto, per un totale di quattro unità di ricerca.

Le variazioni climatiche stanno infatti provocando cambiamenti a livello mondiale nella fenologia e nella distribuzione di una vasta gamma di specie di artropodi (ad esempio insetti aracnidi, crostacei), responsabili di malattie come Bluetongue (BT), Epizootic Hemorragic disease (EHD) e Lumpy skin disease.

In particolare, il virus della blue tongue (BTV) è un ‘orbivirus’ che causa la febbre catarrale degli ovini, una delle più temute malattie dei ruminanti trasmesse da insetti vettori. I BTV, come i virus influenzali, hanno un genoma plastico, in grado di acquistare, attraverso il riassortimento genetico, segmenti genici di altri BTV. Questo può dare origine a nuovi virus dotati cioè di una nuova costellazione genomica, anche all’interno di uno stesso determinato sierotipo. La diffusione e la persistenza del virus sono associate alle pratiche di riutilizzo delle acque reflue soprattutto nei paesi caratterizzati da una cronica carenza idrica e negli ultimi due decenni le epidemie che hanno colpito l’Europa sono dovute a vettori infetti provenienti dal Nord Africa e trasportati per centinaia di chilometri dai venti e dalle tempeste di sabbia.

«L’unica strategia per controllare e prevenire la diffusione della blue tongue – spiega Giovanni Savini, responsabile scientifico dell’IZSAM di Teramo – è sviluppare un sistema coordinato e integrato di monitoraggio tempestivo basato sulla sorveglianza entomologica e sierologica e sui dati relativi alle condizioni climatiche e ambientali».

Le attività del progetto puntano a delineare e istituire un modello operativo completo e flessibile in grado di individuare in modo tempestivo e con precisione nuovi virus dal punto di vista molecolare ed antigenico, anche grazie ad una mappa cartografica antigenica, il ceppo virale coinvolto, dall’altro, di prevenire e controllare, anche con sistemi di intelligenza artificiale, la loro diffusione nella stessa regione. Inoltre questo progetto sul BTV può rappresentare un modello non solo per gli altri orbivirus correlati (AHSV ed EHDV), ma anche per altre malattie trasmesse da insetti, comprese quelle strettamente umane.

«Le informazioni ottenute e rese disponibili con un’applicazione web di DMD (Disease Monitoring Dashboard), – prosegue Savini – saranno fondamentali per progettare azioni preventive comuni che, limitando l’incursione e la diffusione del virus, puntano a mitigare l’impatto in Africa settentrionale e in Europa, aumentando i benefici per la salute, il benessere degli animali da allevamento, l’efficienza e la redditività della produzione di bestiame, fondamentali per il sostegno alle aziende e allo sviluppo economico dell’intero comparto». Il progetto Blue Med, nei paesi che hanno una cronica carenza idrica, sosterrà l’agricoltura e l’economia locale e l’implementazione delle regolamentazioni e delle politiche di riciclaggio dell’acqua.

Scheda tecnica: GLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO

  • Fornire soluzioni integrate di controllo e gestione di infestazioni e malattie aggiornando il quadro epidemiologico molecolare di BTV e di potenziali nuovi virus (compresi EHDV e ceppi BTV atipici) da ruminanti e camelidi campionati in Tunisia, Egitto, Italia e Francia;
  • Introdurre strumenti diagnostici innovativi, comprese le piattaforme portatili di sequenziamento di nuova generazione (NGS) da utilizzare sul campo;
  • Identificare i fattori di rischio che produrre un prototipo inattivato di vaccino BTV-3 e sviluppare biosistemi che evitino il rapido aumento di resistenza di parassiti/ agenti patogeni;
  • Costituire reti di ricerca e di sorveglianza delle malattie in stretto collegamento con quelle ufficiali quali la rete euromediterranea per la salute degli animali (REMESA);
  • Portare avanti attività di disseminazione per rendere tutti consapevoli dei progressi della ricerca e delle sue implicazioni e per aiutare le autorità a monitorare e controllare i focolai di malattie.

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