Acquiferi carsici nel Mediterraneo. Al via progetto di ricerca – con Università La Sapienza – per una maggiore qualità e quantità delle risorse idriche

Una maggiore disponibilità e qualità delle risorse idriche degli acquiferi carsici nell’area mediterranea. E’ in sintesi l’obiettivo di Karma – progetto vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “water management” – della durata di 36 mesi (al via l’1 settembre 2019) con un finanziamento di 1 milione e 457mila euro e coordinato dalla Germania, attraverso la Karlsruhe Institute of Technology. Fra le unità di ricerca, la tedesca Bundesanstalt für Geowissenschaften und Rohstoffe; quindi l’Italia con l’Università di Roma La Sapienza; la Francia con University of Montpellier; la Spagna con University of Malaga; la Tunisia con Ecole National d’Ingénieurs de Tunis; e il Libano con American University of Beirut

Gli acquiferi carsici sono volumi di accumulo d’acqua composti da rocce carbonatiche, per lo più calcari e dolomie. Inoltre l’elevata permeabilità delle rocce e i vuoti creati dalla dissoluzione carsica consentono all’acqua di infiltrarsi dalla superficie nel sottosuolo, dove scorre rapidamente, percorrendo distanze notevoli e lungo percorsi solitamente sconosciuti. Queste specifiche caratteristiche li rendono molto vulnerabili alla contaminazione da inquinanti e altamente sensibili ai cambiamenti climatici che causano sempre più frequenti eventi estremi quali inondazioni e siccità. Inoltre, la complessità idraulica e loro estensione ne rendono molto difficile l’esplorazione, il prelievo e la gestione sostenibile e richiedono approcci integrati anche transfrontalieri.

L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la conoscenza idrogeologica e la gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee negli acquiferi carsici dell’area mediterranea sia in termini di quantità disponibile che qualità dell’acqua.

Karma sviluppa una metodologia multiscala che verrà applicata per l’indagine di cinque aree di studio con caratteristiche diverse.

Le attività previste per il partner italiano si svilupperanno prevalentemente nell’area studio del massiccio del Gran Sasso, all’interno del Parco Nazionale, in Abruzzo. Partendo dall’applicazione di pratiche di monitoraggio specifiche per acquiferi carsici realizzati su parametri differenti e con diversa modalità (online e spot), sarà possibile determinare la disponibilità della risorsa a scala di bacino idrogeologico, nonché la sua variabilità spazio-temporale anche causata da variazioni climatiche o pressioni antropiche.

Tutte le conoscenze saranno estese tramite cartografia tematica interattiva all’intera area del Mediterraneo (tramite la mappatura denominata MEDKAM) e i dati saranno elaborati per sviluppare un sistema gestionale di ottimizzazione della risorsa idrica sotterranea e di early-warning in caso di inquinamento improvviso o di eventi estremi, per la valutazione del rischio di inondazione ma anche in risposta a periodi di siccità.

Ma quali saranno gli impatti ed i risultati attesi dal progetto Karma? La piattaforma e relativo database saranno uno strumento fondamentale per la condivisione delle informazioni e verrà messo a disposizione della comunità scientifica, dei portatori di interesse, degli enti preposti al governo del territorio e agli utilizzatori finali. Le mappature contribuiranno al censimento degli Ecosistemi Carsici dipendenti dalle acque sotterranee e al miglioramento dell’implementazione delle Direttive Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE).

Speciale PROGRAMMA PRIMA

Link POI – PRIMA Observatory on Innovation

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