Standard europei sono un motivo d’orgoglio per gli agricoltori. Che chiedono però meno burocrazia con la nuova Pac

ROMA – “Bisogna incoraggiare gli agricoltori a investire nelle nuove tecnologie per ridurre le emissioni inquinanti e aumentare la percentuale di energia ricavata dai rifiuti”.

A parlare così è Pekka Pesonen, che rappresenta ben 22 milioni di coltivatori diretti e 22 mila cooperative agricole di tutt’Europa nella sua veste di segretario generale di Copa-Cogeca (https://copa-cogeca.eu).

Parlando oggi all’incontro “Sustainable agriculture, the perspective of European farmers and agri-cooperatives” in programma sulla piattaforma EDP, EIMA Digital Preview, Pesonen ha ribadito che le garanzie qualitative imposte ai prodotti alimentari dalle norme europee vanno mantenute per tutelare la salute dei consumatori. Non costituiscono, quindi, una difficoltà per chi produce la materia prima, ma è necessario intervenire con una semplificazione dei protocolli previsti per i processi produttivi.

“Nonostante la pandemia in atto siamo riusciti a garantire la fornitura costante di prodotti alimentari a tutti i cittadini europei – ha detto Pesonen – ma stiamo affrontando enormi difficoltà finanziarie al pari di tutta la popolazione. Adesso, la Pac*, che sta nascendo da un lungo lavoro di confronto e di approfondimento e come sintesi di tre diverse proposte, dovrà consentirci di fare innovazione tecnologica secondo princìpi di sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

“L’obiettivo comune è quello del Grean Deal – ha aggiunto il segretario Copa-Cogeca – che gli agricoltori sostengono, così come sostengono gli accordi di Parigi, compreso l’impegno a mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi Celsius. Obiettivi che passano attraverso l’innovazione tecnologica e, quindi, il rinnovo delle attrezzature, che dovranno essere adeguate agli obiettivi messi a fuoco in ambito Ue”.

“Le imprese agricole – ha dunque concluso Pesonen – devono accedere a sostegni finanziari che consentano loro di investire in macchine agricole progettate secondo le nuove esigenze green. Tanto più che questo settore rappresenta un driver dell’economia comunitaria con i suoi 44 milioni di posti di lavoro.

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