Olivicoltura sempre più sostenibile, con il biocontrollo alla prova dei cambiamenti climatici

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SAN CASCIANO VAL DI PESA (FI) – Innovazione per un’agricoltura sempre più sostenibile.

Si è parlato di gestione dell’oliveto tra i cambiamenti climatici in atto e le tecniche di biocontrollo (ovvero la difesa fitosanitaria senza l’uso di sostanze chimiche), sempre più utilizzate dalle aziende olivicole, in agricoltura biologica ed integrata, nel seminario che si è svolto oggi al Frantoio Sociale del Grevepesa, a San Casciano Val di Pesa (FI).

Un incontro che ha visto la presenza di molti agricoltori del territorio del Chianti Classico e provenienti da altre parti della Toscana, che è stato organizzato dalla Cia Agricoltori Italiani della Toscana – in collaborazione con IBMA Italia, l’Associazione delle Aziende che operano nell’industria della bioprotezione – e che ha visto gli interventi di tecnici, ma anche di agricoltori che hanno raccontato la propria esperienza.

“Sostenibilità ambientale e paesaggistica, ma anche garantire la possibilità di produzione e di reddito alle aziende – ha sottolineato Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -; fondamentale è l’innovazione che deve essere messa a disposizione e alla portata delle aziende agricole. Inoltre, c’è necessità di un piano irriguo, una vera priorità per la nostra agricoltura e per l’olivicoltura toscana”.

Il biocontrollo – come ha specificato Alessandra Alberti, Cia Toscana e moderatrice dell’incontro – “può essere utilizzato dalle aziende che fanno agricoltura biologica ma anche agricoltura integrata”, contribuisce all’utilizzo più ampio ed appropriato dei mezzi tecnici biologici per la protezione delle colture. Le categorie del biocontrollo si caratterizzano per una ampia gamma di soluzioni a base di microrganismi (funghi, batteri, virus), macrorganismi (insetti, acari, nematodi), semiochimici (feromoni) e sostanze naturali.

Secondo le esperienze di aziende toscane che hanno già effettuato il biocontrollo nell’oliveto, “i risultati sono positivi, anche se siamo all’inizio di una nuova fase, nel segno della sostenibilità ambientale”.

Affrontato anche il tema dei cambiamenti climatici, con sempre più annate meteorologiche caratterizzate da precipitazioni (anche prolungate nel tempo) che influiscono sulla presenza di infestazioni come la mosca dell’olivo. Situazioni che mettono di fronte le aziende agricole a scelte di difesa da mettere in atto.

Roberto Scalacci, Direttore Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Toscana, ha quindi ricordato gli interventi e le opportunità messe in atto dalla Regione Toscana a favore dell’olivicoltura, le esperienze in fatto di innovazione.

 

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