Vicenda Agea. Tar Lazio accoglie ricorso CAA Liberi Professionisti e fissa udienza a marzo. Benanti: ‘Ora risolvere reali problemi e dare servizi ad agricoltori’

TORINO – Un punto a favore del CAA Liberi Professionisti quest’oggi dal Tar del Lazio, nei confronti di Agea, che in caso contrario, avrebbe impedito ai professionisti italiani lo svolgimento dell’attività facendo accedere al sistema Sian solo i CAA con lavoratori dipendenti. Intanto il lavoro dei CAA Liberi Professionisti potrà proseguire, in attesa dell’udienza fissata per il prossimo marzo.

“Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta) accoglie l’istanza cautelare, limitatamente alla concessione di un congruo termine di adempimento all’accordo convenzionale e fissa per il prosieguo l’udienza pubblica del 22 marzo 2022” riporta l’odierna ordinanza.

“Grande soddisfazione – sottolinea il presidente CAA Liberi Professionisti, Massimiliano Ricci – per il risultato ottenuto. Ora continua a lavorare per risolvere la questione in via definitiva”.

“La Giustizia Amministrativa di prima istanza – commenta il direttore di CAA Liberi Professionisti, Lorenzo Benanti – continua a dare ascolto alle ragioni del CAA Liberi Professionisti srl. Infatti il TAR Lazio – con Ordinanza 7654/2022 del 16/12/2022 – ritiene legittime le doglianze del nostro CAA relative ai tempi concessi da Agea per adeguare l’organizzazione relativa all’assurda vicenda che ci obbliga alle assunzioni degli operatori che si avvolgono del sistema SIAN”.

Non si può impedire ai liberi professionisti il titolo a fornire al mondo dell’agricoltura servizi e competenze, con responsabilità e efficienza, a sostegno del sistema Paese e delle sue imprese agricole, sottolinea il CAA Liberi Professionisti.

“Adesso – prosegue Benanti – aspettiamo di riuscire a sederci al tavolo per un confronto sano e costruttivo con Agea, in modo da affrontare i problemi veri del sistema da gestire e al fine di giungere a risultati concreti in favore degli agricoltori e non soltanto di qualcuno che con questa vicenda ha cercato di riportare indietro il calendario a più di vent’anni fa. Per la precisione, ventuno, quando come primo CAA nato in Italia abbiamo rotto un sistema oligarchico ed autoreferenziale”.

Un ringraziamento “va al nostro Ufficio Legale, alle centinaia di professionisti, con il loro fattivo contributo, anche economico, la Rete delle Professioni Tecniche ed il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati ci hanno consentito di sostenere questa battaglia.

Siamo convinti e consapevoli che non finirà qui – continua il direttore -. Che le azioni per portare fuori i professionisti dal sistema non sono terminate. Ma siamo altrettanto convinti e certi nel proseguire a far valere i diritti di chi da decine di anni sostiene con la propria competenza e capacità un sistema agricolo spesso imbrigliato all’interno di un sistema ormai desueto, che invece di guardare al futuro continua a mantenere privilegi di qualcuno. I professionisti italiani, ed il CAA Liberi Professionisti srl, non hanno intenzione di lasciare il campo”.

La vicenda

A seguito delle decisioni del Consiglio di Stato dello scorso marzo (2002), che definiva la questione dell’obbligo di assunzione degli operatori CAA che utilizzano il portale SIAN, AGEA era rimasta in silenzio fino ad ottobre. Il 26 ottobre comunicava ai CAA che avrebbe dismesso tutti gli operatori non assunti entro il 30 dello stesso mese. Concedendo di fatto solo 3 giorni lavorativi per procedere alla regolarizzazione di centinaia di posizioni. Alle rimostranze dei Liberi Professionisti non è seguita una decisione che, anche solo con il buon senso, avrebbe permesso a tutti i CAA di adeguarsi (anche se a forza) in tempi ragionevoli.

Il CAA Liberi Professionisti (l’unico CAA Italiano che ha deciso di agire in questo senso) è quindi stato costretto a ricorrere alla Giustizia Amministrativa, impugnando la delibera firmata ancora una volta dall’ex direttore di AGEA, per impedire questa ulteriore prevaricazione delle normali regole di relazione tra i soggetti coinvolti nella gestione della convenzione.

“AGEA – spiega Benanti – per cercare di tamponare l’evidente sopruso ha comunicato una semplice proroga al 30 di novembre, senza peraltro dare risposte alle richieste di precisazioni sulla tipologia contrattuale ammessa in capo ai Liberi Professionisti aderenti al nostro CAA inviate nel frattempo all’Amministrazione”.

Il TAR Lazio accoglie quindi l’istanza cautelare di sospensione del CAA Liberi Professionisti e rinvia ad oggi l’udienza per la discussione. AGEA ricorre al Consiglio di Stato. Ma questo, nella seduta di ieri (15.12.2022) respinge l’istanza, vista l’imminente discussione, e rinvia alle decisioni odierne del TAR. “Infine il TAR Lazio nella seduta odierna legittima il nostro ricorso e rinvia al prossimo 22.03.2023 il prosieguo dell’udienza”.

La pagina CAA GRUPPO LIBERI PROFESSIONISTI

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