Costi di produzione per l’agricoltura: a dicembre crescono ancora del 22% su base annua

ROMA – A dicembre del 2022 i costi a carico delle aziende agricole risultano complessivamente in aumento del 22% su base annua, con un inasprimento più marcato per gli allevamenti (+24% la crescita dei prezzi dei mezzi di produzione) rispetto alle colture vegetali (+19,8%).

Mentre i costi aziendali continuano a rimanere su livelli molto elevati, a causa del protrarsi della crisi energetica e dell’instabilità geopolitica, sul fronte dei prezzi dei prodotti agricoli si intravedono i primi segnali di una de-escalation dopo il picco raggiunto a ottobre scorso. A dicembre il differenziale dei prezzi con il 2021 si riduce a un +8,3% per effetto delle dinamiche contrapposte tra il comparto zootecnico tuttora investito da forti rincari (+25,3%) e quello vegetale che invece cede il 2,5% su base annua.

Le dinamiche inflative che hanno interessato il settore agricolo trovano una sintesi molto chiara negli indici dei prezzi agricoli e dei prezzi di mezzi correnti di produzione elaborati da Ismea, pubblicati rispettivamente  a questo link e a questo link e dei quali è disponibile ora il mese di dicembre, consentendo di tracciare il bilancio dell’anno appena concluso.

Più nel dettaglio, nel comparto vegetale, a subire i rincari maggiori degli input produttivi sono stati gli ortaggi (+23,6% l’incremento dell’indice a dicembre) e i semi oleosi (soia, colza) con un +24%, mentre tra gli allevamenti, risultano maggiormente gravati quelli suinicoli (+33%) e dei bovini da latte (+26%).

Tra le voci di spesa il capitolo dell’energia è quello che pesa maggiormente sui bilanci delle aziende (+55% i prezzi su dicembre 2021), a causa soprattutto dell’escalation della bolletta elettrica (+87,2%). Anche l’alimentazione animale è stata investita nel 2022 da rincari molto sostenuti, di riflesso alle tensioni sui listini delle materie prime: +28,2% l’incremento dei mangimi a dicembre, per effetto soprattutto degli aumenti dei foraggi (+50%). Rincari a doppia cifra anche per i fertilizzanti (+23%), concimi ( +23%), animali di allevamento ( +22%) e per i servizi in contoterzismo ( +29,8%), mentre appaiono più contenuti gli incrementi di sementi e piantine ( +6,5%), fitosanitari ( +2,3%) e salari ( +2,7%).

Passando all’osservazione dell’indice dei prezzi dei prodotti agricoli, che sintetizza l’andamento dei prezzi  corrisposti agli agricoltori, risultano in tensione soprattutto i listini dell’aggregato zootecnico di riflesso agli aumenti del latte bovino e derivati (  +32,5% sempre su base annua), delle uova ( +32%), dei suini ( +26,4%), dei bovini da macello ( +14%).  Nel comparto vegetale continuano a crescere i prezzi dell’olio di oliva ( +54,2%). I cereali nonostante il calo congiunturale rimangono su valori più alti di quasi il 9% su dicembre 2021, mentre ortaggi, frutta e vino cedono rispettivamente il 19%, il 2,4%.

 

 

 

 

 

 

 

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