Fragola. A Boves Agrion fa il punto sulle varietà tradizionali per i rilancio del locale

BOVES (CN) – Conservazione e innovazione: è il binomio che guida il lavoro del centro sperimentale di Boves di Fondazione Agrion, che dispone di una sezione operativa specializzata nella ricerca su fragola, piccoli frutti e colture orticole. Con la volontà di mantenere e migliorare la tradizione, con 5,5 ettari di superficie il centro di Boves si impegna a selezionare nuove varietà, conservando al contempo quelle locali di ortaggi tipici piemontesi. Non solo: il centro è anche autorizzato all’esecuzione dei test DUS (Distinguibilità, Uniformità, Stabilità) per l’accertamento dei requisiti e l’iscrizione delle varietà di mirtillo, rovo e lampone al Registro nazionale.

Con l’incontro tecnico che si è tenuto giovedì 22 giugno a Boves, Fondazione Agrion ha offerto un’occasione di confronto e aggiornamento a operatori e tecnici del settore interessati ad approfondire lo stato attuale della ricerca sulla fragola unifera, coltura tradizionalmente importante in alcune zone del territorio piemontese e che per questo occorre rilanciare. Dallo screening varietale 2023 sono emersi numerosi materiali interessanti dal punto di vista organolettico, che sono distribuiti lungo tutto il calendario di maturazione. Alcuni di questi sono, ad esempio, la Sel Z69M-12 (-3 gg), caratterizzata da una forma conica allungata di colore rosso brillante, da una buona consistenza della polpa e da una superficie delicata, la Glorielle (+3gg), una varietà al primo anno di osservazione che si presenta come un frutto conico rosso intenso brillante di pezzatura piccola, ma dal sapore ottimo, dolce e molto aromatico, e la varietà Elodì (+4 gg), un frutto conico allungato di buona pezzatura rosso-aranciato, di buon sapore, aromatico e dalla produttività media.

I materiali vegetali selezionati da Fondazione Agrion rappresentano la volontà di individuare la varietà più gustosa, salubre e il più possibile resistente e ai cambiamenti climatici, affinché il frutto sulle tavole dei consumatori sia di alta qualità, mantenga la freschezza nel tempo e si distingua tra la moltitudine di prodotti presenti sul mercato.

Ma la selezione varietale di Agrion ha anche un fine ulteriore, come afferma Cristiano Carli, responsabile del Centro: “il nostro lavoro vuole essere un valido sostegno ai produttori, che così potranno fare scelte oculate di programmazione dei loro investimenti produttivi. Il nostro obiettivo è quello di applicare in campo i risultati e le competenze che abbiamo maturato in questi anni, per definire, in collaborazione con gli enti territoriali, i produttori e le loro organizzazioni di rappresentanza, una strategia comune di sviluppo della produzione di fragole nelle nostre vallate”. Carli, infatti, sottolinea la possibilità che le produzioni di fragole e piccoli frutti diventino un elemento importante per lo sviluppo economico delle zone interne del Piemonte, che potranno offrire un prodotto tipico e di qualità ai consumatori nazionali, esteri e ai turisti. Un’opportunità di crescita importante da coniugare con l’adozione di nuove varietà e di pratiche colturali sostenibili, un valore aggiunto per i produttori locali che mirano a instaurare un rapporto di fiducia con i consumatori, sempre più attenti all’origine e alla qualità degli alimenti.

Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion, ha dichiarato che “poiché la coltura della fragola già in passato ha rappresentato un momento produttivo significativo, dobbiamo rilanciarne la produzione nei vari aerali piemontesi. Così, sfruttando le diverse altitudini in cui si trovano i nostri produttori, che sperimentano nuove varietà e nuove tecniche colturali, abbiamo l’opportunità di sviluppare una rete locale di produttori capaci di garantire sul territorio un facile approvvigionamento non solo ai consumatori, ma anche agli operatori turistici e ai turisti stessi per un ampio periodo dell’anno. Siamo pronti fin da subito a supportare la creazione di una strategia di sviluppo di questo settore, potenziale strumento di crescita per le nostre vallate. Ai produttori e alle amministrazioni locali e alle organizzazioni agricole voglio dire che dal punto di vista tecnico-scientifico ci sono tutti gli elementi per delineare una strategia sostenibile per il futuro. Con queste azioni, possiamo favorire la crescita economica e il benessere delle comunità locali e rafforzare gli elementi distintivi delle produzioni dei nostri territori, in cui si radica lo sviluppo del turismo locale”.

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