Florovivaismo: da oggi costi di produzione sotto controllo con Esiodo. Settore da 3,14 mld euro

ROMA – Il florovivaismo è un comparto strategico per il Paese che vale 3,14 miliardi di euro e garantisce 200mila posti di lavoro con 30mila ettari di territorio coltivati da 21.500 imprese coinvolte fra produzione di piante e fiori in vaso (14mila) e quelle di piantine da trapianto (7.500).

Un patrimonio del Made in Italy messo sotto pressione dalla crisi energetica, dall’aumento dei costi di produzione ma anche dalle importazioni dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori, il cosiddetto principio di reciprocità.

In tale contesto economico, per le aziende florovivaistiche italiane il controllo dei costi di produzione diventa un elemento imprescindibile per valutare quale sia il prezzo corretto da proporre al mercato per piante e fiori o per un determinato servizio e fino a che punto si possono applicare sconti affinché non venga meno un giusto reddito d’impresa.

E’ per questo che Assofloro, ad inizio 2023, sulla spinta delle aziende associate, ha deciso di avviare il progetto denominato ESIODO, giunto a conclusione dopo un anno esatto.  Il 17 gennaio, a Roma, presso Palazzo Rospigliosi, è stato infatti presentato lo strumento di calcolo dei costi di produzione per il florovivaismo, realizzato dalla sezione specialistica Assofloro con il supporto di un team di consulenti esperti nel campo fiscale ed economico-finanziario, coordinati da Gennaro Vecchione e da Massimo Pirone.

Lo strumento di calcolo, specifico per le aziende del settore florovivaistico (floricoltura, giardinaggio, vivaismo, arboricoltura) consentirà di quantificare i costi di produzione diretti ed indiretti di beni o attività: dal vaso di fiori, alla pianta in vivaio, all’attività di realizzazione e cura del verde in tutti i suoi aspetti.

“Con questo progetto – afferma Nada Forbici, presidente di Assofloro – abbiamo risposto in primo luogo alla necessità delle aziende di avere sotto controllo i costi delle loro produzioni e potersi così affacciare sul mercato con prezzi che non siano al di sotto dei costi di produzione.  Il lavoro che abbiamo fatto è stato anche un percorso di consapevolezza da parte delle aziende: essere messi davanti ai costi reali del proprio lavoro consente di porsi in modo coretto rispetto al mercato”.

 

“Esiodo va anche nella direzione di contrastare la concorrenza sleale e azioni scorrette che mettono a rischio l’equilibrio del mercato e danneggiano l’intero settore – conclude la presidente Forbici – come, ad esempio, la vendita di prodotti a prezzi sottocosto, l’utilizzo di manodopera non qualificata o non dichiarata, o l’adozione di pratiche commerciali ingannevoli”. 

Il progetto ha previsto una prima fasa di ascolto da parte dei professionisti fiscali, a cui hanno seguito visite nelle aziende e la sperimentazione dello strumento di calcolo su un campione pilota, rappresentativo in termini di tipologia di piante prodotte, dimensione aziendale e territorio geografico.  E’ la prima volta che il settore florovivaistico si dota di uno tale strumento ed il valore aggiunto, oltre che nella grande competenza dei consulenti coinvolti, è nel confronto con le aziende, perché questo fa si che il metodo di calcolo sia perfettamente calzato sul settore, con tutte le sue peculiarità e variabili.

 

Assofloro sta ora valutando la modalità di diffusione dello strumento di calcolo, che verrà presentato anche in occasione della prossima edizione di Myplant&Garden, la fiera internazionale del florovivaismo e paesaggio che si svolgerà a Milano-Rho dal 21 al 23 Febbraio.

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