Da tutto il mondo per l’agricoltura italiana. A Fieragricola buyers da 28 Paesi per scoprire il modello italiano

VERONA – La produzione di energia rinnovabile, l’automazione in zootecnia, le soluzioni digitali e le colture specializzate come vigneto e frutteto: è questa la direzione in cui si stanno orientando gli imprenditori agricoli e i buyer arrivati dall’estero alla 116ª Fieragricola di Verona, in programma fino a sabato 3 febbraio.

In tutto sono 28 le delegazioni di operatori provenienti da diversi Paesi del mondo (Albania, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cile, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Guatemala, Kazakhstan, Kenya, Macedonia del Nord, Mozambico, Pakistan, Polonia, Rep. Ceca, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria e Uzbekistan), presenti a Fieragricola, grazie all’attività dei delegati esteri di Veronafiere e di ICE-Agenzia.

Gli incontri B2B si susseguono alle visite fra gli stand, negli 11 padiglioni del quartiere fieristico dove oltre 820 espositori provenienti da 20 Paesi stanno dando vita a una delle più grandi rassegne di Fieragricola degli ultimi anni.

«Siamo qui in cerca di tecnologia per l’agricoltura e, in particolare, per la gestione sostenibile delle foreste – dichiara Francisco José Gonzalez, produttore di caffè del Costa Rica e presidente di Fecagro, la Federazione delle Camera Agropecuarie del Caribe e del Centro America –. Abbiamo una collaborazione molto stretta con l’Unione europea, attraverso il Patto Verde, e per noi l’Ue rappresenta il secondo partner commerciale a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Esportiamo nell’ambito agroalimentare banane, caffè, frutta, zucchero e dall’Ue importiamo tecnologia».

Alla sua seconda partecipazione a Fieragricola, Seana Insa-Daud di Invxt Agro Investimentos proviene dal Mozambico. «Siamo venuti la prima volta in cerca di soluzioni innovative nel segmento delle agroenergie – afferma – con particolare interesse al fotovoltaico e al biogas. Questa volta abbiamo ampliato il raggio d’azione e guardiamo alla meccanizzazione e all’agricoltura di precisione, per un salto in avanti della nostra agricoltura in termini di sostenibilità e rispetto del suolo. Siamo assolutamente consapevoli che le nuove tecnologie possono darci una mano a migliorare la redditività delle imprese agricole e a incrementare le produzioni».

Un ritorno anche dall’Algeria per l’hi-tech. Dopo aver esplorato Fieragricola Tech nel 2023, scandagliando il mercato italiano nel segmento dei droni e delle soluzioni innovative per lo smart farming, Lyes Barchiche è ritornato a Veronafiere per focalizzarsi sui macchinari dedicati alla viticoltura e silvicoltura, alle soluzioni per la gestione razionale delle risorse irrigue e ai biostimolanti per la difesa del suolo. La missione è la riduzione dell’impatto ambientale e la diversificazione produttiva. «In Algeria c’è interesse per le energie rinnovabili e per la zootecnia, con l’obiettivo di migliorare produttività, benessere animale e contenere le emissioni – spiega Lyes Barchiche –. Il mondo agricolo sta investendo anche nell’agricoltura di precisione, consapevole che la riduzione degli input è una strada per migliorare sostenibilità e qualità».

Agricoltura di precisione e soluzioni per la coltivazione del vigneto e la filiera vitivinicola sono nel mirino di Goran Hanzek, croato di Zagabria, per la prima volta a Fieragricola, mentre per Boris Pletikosa, importatore di Rijeka, l’attenzione è su «macchine agricole per la semina e il raccolto, macchinari per la prima trasformazione e il packaging nell’ambito della multifunzione agricola».

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