Cambiamenti climatici. Colombo (Bayer): L’agricoltura rigenerativa è la nuova frontiera. Investiamo in ricerca

VERONA – Le innovazioni in campo digital in grado di aiutare gli agricoltori a prendere le decisioni giuste nel momento più opportuno, gli investimenti sul prodotto e sul modo di offrire soluzioni al settore; e ancora, la sfida dei cambiamenti climatici in cui la ricerca gioca un ruolo chiave.

Sono i temi sui quali a Fieragricola abbiamo chiesto il punto di osservazione a Matteo Colombo, responsabile marketing Bayer Crop Science Italia.

Bayer a Fieragricola con importanti novità, in particolare in campo digital. Quali le soluzioni di innovazione digitale? 

Bayer investe a livello globale quasi 2 miliardi e mezzo ogni anno, è in assoluto la prima azienda del settore in termine di investimento ma l’investimento oggi non è solo nel prodotto e nella molecola ma è nel sistema e cioè nel dare all’agricoltore una soluzione che massimizzi il suo beneficio combinando gli elementi che ci sono a disposizione e le informazioni sono un elemento fondamentale per prendere le decisioni giuste.

Lo scorso anno i viticoltori hanno avuto delle grosse difficoltà per la gestione della peronospora. Con quali soluzioni digital Bayer supporta gli agricoltori?

Bayer da sempre è attiva nell’innovazione di prodotto. Abbiamo uno strumento che è uno strumento di previsione, si chiama Grape Vision e che permette di monitorare e calcolare il rischio di infezioni, in particolare sulla peronospora ma anche sullo oidio, sulla botrite e sul black rot. E’ quindi un valido strumento a supporto dell’agricoltore che può così prendere decisioni più consapevoli e minimizzare il rischio.

Sempre più in primo piano il tema dei cambiamenti climatici e la difesa delle colture: cosa può essere fatto ulteriormente a livello di ricerca e innovazione tecnologica?

La sfida è enorme perché tutto il comparto si sta focalizzando su come produrre di più preservando l’ambiente e quindi fare di più ma con meno a disposizione. Questa sfida non è però più sufficiente. Noi lavoriamo da tempo con le varietà, con la genetica anche in Italia per creare colture che siano più resistenti; portiamo prodotti che aiutino la pianta a difendersi da sé stessa con i biostimolanti ma più in generale, tutte le soluzioni che abbiamo, possono aiutare a produrre meglio ma allo stesso tempo far stare meglio la pianta grazie alle proprie risorse naturali. La frontiera che stiamo esplorando è quella dell’agricoltura rigenerativa dove usiamo meglio i prodotti che abbiamo, abbiamo un minore impatto ma restituiamo di più all’ambiente; la sequestrazione del carbonio è un tema su cui l’azienda sta lavorando e che crediamo sarà chiave anche nei prossimi anni.

 

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