ROMA – Le diffuse e improvvise gelate che hanno colpito la Turchia tra il 10 e il 12 aprile stanno avendo pesanti ripercussioni sui raccolti di albicocche, nocciole e uva sultanina, con effetti significativi sull’intera filiera della frutta secca ed essiccata destinata al mercato europeo.
Secondo quanto riportato da Fruitimprese, l’associazione nazionale delle imprese ortofrutticole, la situazione è particolarmente grave per le albicocche secche, con perdite stimate fino al 90% del prodotto destinato alla raccolta e successiva essiccazione.
Criticità rilevanti anche per due colture di cui la Turchia rappresenta il principale produttore continentale:
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Nocciole: raccolto ridotto di circa il 60%
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Uva sultanina: calo stimato attorno al 30% del prodotto commercializzabile
Temperature estreme e impatti produttivi
Le gelate – con punte fino a -15°C in alcune regioni – hanno colpito le coltivazioni nella fase iniziale del ciclo vegetativo, compromettendo la resa dell’intera campagna 2025. Le autorità turche, che paragonano la situazione a quella già critica del 2014, stanno attualmente valutando i danni e pianificando misure di sostegno per i produttori.
Conseguenze sul mercato europeo
Fruitimprese sottolinea che questi eventi meteorologici estremi aggravano una situazione già tesa, segnata dalle scarse disponibilità registrate durante la campagna 2024. È quindi prevedibile un ulteriore aumento dei prezzi e una contrazione dell’offerta per numerosi prodotti molto richiesti sul mercato europeo.