Zootecnia. Pignoramenti a conti correnti e ipoteche per gli allevatori del nord. Il 4 agosto ancora in piazza con Copagri Lombardia

MILANO – “Nonostante la grande protesta dello scorso 14 luglio, durante la quale la zootecnia era scesa in piazza per manifestare contro la profonda crisi di un settore che rischia di chiudere definitivamente i battenti, messo alle corde dalla gravità dai rincari record dei costi di produzione e dalla gestione delle quote latte, non si sono fermati i pignoramenti e le attività di riscossione operate dal Governo e per il suo tramite dall’Agea e dall’Agenzia delle Entrate, in barba ai recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia UE”. Lo rende noto il presidente della Copagri Lombardia e dell’APL Pianura Padana Roberto Cavaliere, annunciando una nuova protesta di piazza che si volgerà il prossimo giovedì 4 agosto.

“Parliamo di allevamenti che sono già allo stremo, colpiti pesantemente dalla crisi economica e dalla siccità, che non riescono più a far fronte alle spese necessarie all’alimentazione degli animali e ai costi di produzione per il latte fresco e altri prodotti”, prosegue il presidente di Copagri Lombardia, informando che “alla nuova protesta parteciperanno centinaia di allevatori, i quali con i loro trattori manifesteranno per le strade di Brescia, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, per poi convergere verso la sede locale dell’Agenzia delle Entrate, sita in via Cefalonia”.

“I pignoramenti dei conti correnti e le ipoteche sulle proprietà – rimarca Cavaliere – stanno comportando gravi e irrimediabili conseguenze sul piano economico-finanziario, con l’immediata impossibilità di pagare le spese minime aziendali, ma anche sotto il profilo alimentare-produttivo, vista la sempre maggiore difficoltà di provvedere al sostentamento degli animali, con l’ulteriore rischio dell’insorgere di problematiche di carattere sanitario”.

“Senza interventi immediati che garantiscano liquidità agli allevatori si rischia di condannare il comparto a un vero e proprio default”, prosegue il presidente, ricordando che “la situazione di crisi rischia di far scomparire circa un terzo degli allevamenti lombardi, da cui dipende circa la met della produzione lattiero-casearia nazionale, con la concreta eventualità di perdere 12-15 milioni di quintali di latte, pari al 10% circa della produzione nazionale, e di arrecare gravissimi e irreparabili danni al tessuto produttivo del Paese”.

Il punto di ritrovo è fissato all’ortomercato di Brescia, dove dalle prime ore della mattina del 4 agosto convergeranno decine e decine di trattori da tutte le zone limitrofe, i quali sfileranno fino a raggiungere la sede dell’Agenzia delle Entrate di Brescia intorno all’ora di pranzo

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