Pasqua. A tavola per le feste spesi 2 miliardi di euro, è record

ROMA – Gli italiani hanno speso quasi 2 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua che in oltre nove casi su dieci (91%) hanno scelto di trascorrere in casa, propria ma anche di parenti e amici.

E’ questo il bilancio stimato da Coldiretti/Ixe’ dal quale emerge un ritorno della convivialità anche per dimenticare le preoccupazioni legate alla guerra e al caro prezzi e lasciarsi alle spalle gli anni della pandemia. La spesa raggiunge quest’anno il record di sempre con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno, secondo Coldiretti/Ixe’, con una netta preferenza per i menu della tradizione.

Sei le persone in media su ogni tavola – spiega Coldiretti – mentre per preparare il pranzo pasquale si sono impiegate circa 2,1 ore ai fornelli. L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d’agnello servita in quasi la metà delle tavole (44%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi. Per il dolce, invece, la colomba ha battuto le uova di cioccolato anche se più di quattro famiglie su 10 (42%) hanno fatto ricorso quest’anno al fai da te, preparando in casa i dolci tipici della Pasqua.

A vincere sono soprattutto le ricette della tradizione che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – continua la Coldiretti – il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.

Ma non bisogna dimenticare che a causa della crisi legata ai prezzi e agli effetti della guerra in Ucraina – conclude Coldiretti – ben 3 milioni di italiani sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare in queste feste.

 

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