La carica dei vitigni autoctoni. Dal Koshu giapponese allo spagnolo Negramoll: sono il 90% della viticoltura eroica

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 AOSTA – Dal valdostano Prié blanc al giapponese Koshu; dal georgiano Rkatsiteli al Dabouki della Palestina.

Sono soltanto alcuni dei vitigni autoctoni che compongono i vini eroici di tutto il mondo, in questi giorni protagonisti in Valle d’Aosta, delle selezioni della 31esima edizione del Mondial des Vins Extrêmes, l’unico concorso internazionale dedicato alla viticoltura eroica, organizzato dal Cervim.

E poi lo spagnolo Negramoll, la Merweh antico vitigno del Libano, il Pais vitigno cileno introdotto dai conquistatori spagnoli, il Gellewza alla base dei vini di Malta. Un elenco articolato e variegato – con i vitigni autoctoni italiani presenti, dal Magliocco al Pecorino, dall’Aglianico al Baratuciat al Biancolella – alla base dei vini in concorso: in questa edizione 863 etichette provenienti da 26 Paesi di tutto il mondo.

“La viticoltura estrema è un vero e proprio scrigno della biodiversità – sottolinea il presidente Cervim, Stefano Celi -. Il 90 per cento dei vini della viticoltura eroica è prodotto con vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano indelebilmente i profumi e i sapori. Anche se i vini eroici a livello mondiale valgono solo il 5% della viticoltura, il valore dei vitigni autoctoni non è calcolabile se parliamo di biodiversità e di vini che caratterizzano quel singolo territorio di produzione. Il mercato dei vini estremi cresce in parallelo con il Mondial des Vins Extrêmes: un mercato in Italia e all’estero sia sempre più interessato a queste produzioni. C’è voglia di nuovi vini ed il consumatore sta rispondendo in modo importante” conclude Celi.

Il Mondial – Si tratta dell’unica manifestazione enologica mondiale interamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. Il Mondial des Vins Extremes è organizzato dal Cervim in collaborazione l’AIS Valle d’Aosta e l’Assessorato Agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta con il patrocinio dell’O.I.V. (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin). Il concorso autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, fa parte di VINOFED, la Federazione dei Grandi Concorsi enologici, che raggruppa 15 tra i più importanti concorsi internazionali.

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