Agromeccanici in Commissione Agricoltura. Confai, bene incontro, il 21 marzo incontro fondamentale per settore

MILANO – “La convocazione di un tavolo di confronto ad hoc è un passo avanti verso un doveroso riconoscimento dell’apporto del mondo agromeccanico ad un’agricoltura sempre più legata all’impiego di tecnologie di ultima generazione'”.

Così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha manifestato la soddisfazione delle organizzazioni territoriali del contoterzismo agrario in seguito all’annuncio dato dal presidente nazionale di CAI Agromec, Gianni Dalla Bernardina, circa la riunione che si terrà il prossimo 21 marzo, su iniziativa della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, per riflettere sul tema del riconoscimento del ruolo delle imprese agromeccaniche.

“Al presidente Dalla Bernardina, che con nostra grande soddisfazione è stato riconfermato per un nuovo mandato alla guida di CAI – aggiunge Bolis – va il nostro plauso per aver ottenuto che in Commissione Agricoltura possa avere inizio un dibattito a tutto campo sulla necessità di attribuire un pieno riconoscimento istituzionale e legislativo alle imprese dedite alle attività proprie del contoterzismo agrario”.

Con un’incidenza sul valore complessivo della produzione agricola pari al 10,8%, le lavorazioni in conto terzi si estendono a livello nazionale su una superficie pari a 8 milioni di ettari. “Da anni i dati ci offrono il quadro di un’agricoltura bergamasca sempre più terziarizzata e legata a doppio filo alla realtà del mondo agromeccanico – fa notare il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -. Nella nostra provincia, con una presenza costante su oltre due terzi della superficie caratterizzata da colture meccanizzabili, le imprese agromeccaniche costituiscono un punto di riferimento ineludibile nell’ambito della moderna agricoltura professionale”.

L’auspicio, sottolinea la dirigenza di Confai, è che il tavolo di confronto promosso dalla Commissione Agricoltura della Camera possa porre le premesse a livello nazionale per il pieno riconoscimento di un settore che, in diverse realtà regionali, come la Lombardia, sta ottenendo spazi crescenti in termini di partecipazione alla politica agricola, con particolare riferimento alle misure per l’innovazione in agricoltura.

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