Nutriscore. Patuanelli: consumatori chiedono informazioni chiare, Italia unita in questa battaglia

ROMA – “I consumatori chiedono informazioni chiare sulla qualità e sulla provenienza dei prodotti alimentari”.

Lo sottolinea il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, partecipando alla presentazione dell’indagine Le etichette fronte pacco in 7 Paesi: Nutriscore VS Nutrinform, a cura dellOsservatorio Waste Watcher International diretto dal professor Andrea Segrè, monitorata con IpsosUniversità di Bologna campagna Spreco Zero, in sinergia con AgrinsiemeFederalimentareFederdistribuzione Unioncamere
Per gli 8mila intervistati di 7 Paesi da Ipsos per il report Waste Watcher International, il Nutriscore è complesso, difficile, inutile, incompleto, non rende consapevoli. È poco informativo. Il Nutrinform Battery, invece, è più facile, utile, più informativo e rende più consapevoli.
“È quindi chiara l’indicazione che arriva dagli intervistati – ha detto Patuanelli -: oggettivizzare il più possibile gli elementi di conoscenza per individuare il sistema di etichettatura più efficace e completo.
Esattamente quello che noi abbiamo provato a fare con il Nutrinform Battery, notificato quando ero Ministro dello Sviluppo Economico: pensare ad un sistema semplice, comprensibile, con tutte le informazioni necessarie, oggettivizzando i dati rispetto alla porzione media che un individuo consuma di quel preciso alimento. Dare quindi le corrette informazioni nutrizionali rispetto alla composizione della dieta e di ogni singolo pasto.
L’obiettivo del Nutriscore, sostenuto in particolare dalle catene della grande distribuzione e dalle aziende di trasformazione, è quello di condizionare, non di informare, danneggiando in particolare i prodotti d’eccellenza della dieta mediterranea e i nostri produttori.
Possiamo quindi lavorare per rendere ancora più chiaro e semplice il sistema da noi proposto, ma abbiamo la certezza di essere sulla strada giusta.
E, soprattutto, mai come in questa battaglia il nostro Paese ci vede tutti schierai dalla stessa parte – ha concluso il ministro -: forze politiche, Governo, associazioni di categoria, filiere. Tutti in difesa del primo settore produttivo italiano e di un sistema di etichettatura leale, corretto e pensato per la consapevolezza del consumatore”.
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